«Il pensiero è l’espressione più alta e nobile dell’essere umano perché può liberamente spaziare e trascendere al di fuori o al di sopra della realtà in un mondo senza confini». E’ questo il leitmotiv della silloge “Pensieri erranti senza confini”, scritta dall’autore Roberto Aragno, che troverà spazio nello stand della casa editrice Aletti, al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 15 al 19 maggio 2025, presso il Lingotto Fiere

La raccolta, che consta di 36 componimenti, è pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia”. «Il nostro pensare - spiega l’autore che vive a Seriate (Bergamo) - è in continua evoluzione. Ci si pongono tanti interrogativi e si cercano delle risposte che non sempre arrivano o sono quelle giuste. Questa silloge ne vuole rappresentare alcuni momenti significativi, in cui il pensiero spazia senza confini tra la materialità e la trascendenza alla ricerca di verità che diano significato al nostro esistere». Nelle liriche emerge la potenza del pensiero come elemento unificatore e senza confini, che permea l’essenza dell’esistenza umana, influenzandola in diversi modi. Aragno utilizza una scrittura scorrevole che dona musicalità ai versi, servendosi di metafore, simbolismo e immagini visive che rafforzano il potere evocativo della parola. 

L’ispirazione dell’autore nasce spesso dal suo vissuto personale, ma anche da argomenti di attualità che vorrebbero sollecitare delle emozioni per il loro impatto etico e sociale. A sottolinearlo, nella Prefazione, anche il maestro Giuseppe Aletti, poeta, formatore e titolare dell’omonima casa editrice. «Troviamo in questa silloge contenuti allo stesso tempo personali e collettivi: dalla guerra, alla connessione con la natura, alla fragilità dell’amore, ai viaggi attraverso il tempo e la memoria, con l’urgenza di dare un senso ultimo al nostro arco vitale».

Nella raccolta poetica, realtà e fantasia si intrecciano senza mai una netta separazione. Le immagini evocative sono, spesso, frutto di immaginazione o fantasia ma il riferimento alla realtà ha sempre un valore prioritario, sebbene la rappresentazione di uno stato d’animo venga interpretata in modo soggettivo, a seconda della propria sensibilità. Per Roberto Aragno - già funzionario del Ministero dell’Interno - la poesia, in quanto espressione del pensiero umano, deve sempre tendere ad esprimere valori di alto profilo culturale e sociale, e costituire una fonte di accrescimento di interiorità spirituale. 

La silloge si pone come ponte comunicativo tra il lettore e il mondo circostante, attraverso messaggi semplici che possano essere compresi da chiunque con facilità nella loro reale dimensione e che viaggino dal personale al collettivo. «Vorrei rendere recepibili quei momenti in cui occorre superare il proprio egocentrismo nella consapevolezza del proprio finito, rispetto all’universale Immensità che ci ospita e ci circonda». 

E, ora, i Pensieri erranti di Roberto Aragno arriveranno fino al Salone del Libro di Torino, che in questa 37esima edizione avrà come tema “Le parole tra noi leggere”. «Si tratta di un momento molto significativo e importante dell’attività letteraria - commenta l’autore -. Pensare che una tua opera, nata tra gli spazi ristretti e limitati di un tuo vissuto personale, possa essere esposta e rappresentata, tramite una rinomata casa editrice, ad un pubblico così vasto e in una vetrina privilegiata è motivo di grande soddisfazione».