"La presenza degli occupanti russi in Crimea è una minaccia per l'intera Europa e per la stabilità globale. La regione del Mar Nero non può essere sicura finché la Crimea è occupata. Non ci sarà una pace stabile e duratura in molti paesi sulle rive del Mar Mediterraneo finché la Russia sarà in grado di utilizzare la nostra penisola come base militare.Questa guerra russa contro l'Ucraina e contro l'intera Europa libera è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea, con la sua liberazione. Oggi è impossibile dire quando questo accadrà. Ma aggiungiamo costantemente i componenti necessari alla formula di liberazione della Crimea".

Questo è quanto dichiarato ieri da Zelensky nel fervorino serale, prima della buonanotte. Una dichiarazione non certo causale, visto che è seguita alle esplosioni nell'aeroporto di Saky, a Novofedorivka, sulla costa occidentale della Crimea, una settantina di chilometri a nord di Sebastopoli.

I russi non parlano di un attacco ucraino e Kiev non conferma, ma neppure smentisce responsabilità in proposito.

Comunque, secondo l'aeronautica militare ucraina, sarebbero stati circa 10 gli aerei russi andati distrutti ieri in Crimea, tra Sukhoi Su-24, Sukhoi Su-30 e Ilyushin Il-76, oltre ad un deposito di munizioni. A seguito delle esplosioni, 14 persone sarebbero rimaste ferite e una uccisa.

L'esercito ucraino ha dichiarato di aver respinto l'offensiva russa a Kharkiv, con le forze di Mosca che si sarebbero ritirate anche nell'oblast di Donetsk dopo essere avanzate vicino a Lovoluhanske, Spirne, Volodymyrivka, Yakovlivka, Striapivka e Soledar. Un'offensiva russa sarefbbe stata respinta anche vicino a Mineralne, Spartak e Avdiivka, sempre secondo quanto riporta lo stato maggiore. 

Nel sud, intanto, l'esercito ucraino ha gravemente danneggiato il ponte Kakhovsky, nell'oblast di Kherson. Anche quel ponte è una delle vie di rifornimento per le forze russe. È il secondo ponte che è stato recentemente danneggiato da un attacco ucraino in quella regione.

Secondo quanto dichiarato dal capo di stato maggiore Andriy Yermak in un'intervista a Interfax, l'Ucraina starebbe facendo di tutto per raggiungere l'obiettivo della riconquista dell'intero territorio entro il prossimo inverno. Il risultato, però, dipenderà dal fatto che gli alleati siano in grado di fornire l'assistenza militare richiesta nei tempi stabiliti. 

Dopo le esplosioni in Crimea, i russi hanno bombardato l'oblast di Sumy con artiglieria e mortai,  il distretto della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il distretto di Nikopol e l'oblast di Dnipropetrovsk dove è arrivato a 13 il numero delle vittime civili. 

Questo, l'ultimo bollettino che riassume le perdite subite dai russi in Ucraina a partire dal primo giorno dell'invasione: 42.800 soldati, 1.832 carri armati, 4.086 veicoli corazzati da combattimento, 971 sistemi di artiglieria, 261 sistemi di lancio multiplo di razzi, 133 sistemi di difesa aerea, 193 elicotteri, 232 aeroplani, 766 droni e 15 imbarcazioni.