Nell'ultima dichiarazione, che risale a sabato, il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, ha voluto sottolineare che, nonostante tutto il suo Paese resiste all'invasione russa.

"In alcune aree - ha detto Reznikov - i nostri soldati lanciano contrattacchi e il nemico perde decine di mezzi, semplicemente abbandonandoli e scappando. In tal modo riforniamo il nostro esercito con nuovi veicoli. Il nemico verrà ucciso dalle loro stesse armi. Il Cremlino non vuole ancora accettare e ammettere il suo fiasco. Ma questa volta è vicino. L'insoddisfazione e la demoralizzazione tra le truppe occupanti sono in aumento. Ci sono sempre più casi di riluttanza a combattere.

Il nemico continua a subire perdite sostanziali. Quasi 90 aerei ed elicotteri sono stati abbattuti. Diversi piloti nemici sono stati fatti prigionieri: saranno testimoni importanti alla prossima corte marziale. Mentre qualcuno ha paura di chiudere i cieli in Ucraina, il nostro esercito sta facendo il suo lavoro e sta distruggendo il nemico".

Nonostante il tentativo di mediazione avviato sabato dal premier israeliano Bennett che si è incontrato a Mosca con Putin per poi proseguire il suo viaggio in Germania e un nuovo colloquio tra delegazioni russe e ucraine che sembra esser confermato per lunedì, la guerra continua. E secondo molti osservatori internazionali continuerà per molto tempo... a meno di stravolgimenti politici in Russia, sempre più sotto pressione per le sanzioni internazionali che dai governi adesso sono messe in pratica anche dalle multinazionali, come dimostra l'ultimo esempio di Mastercard, che ha interrotto l'uso all'estero delle sue carte di credito emesse in Russia.

Da ricordare anche che la Cina, tramite il ministro degli Esteri Wang Yi, ha detto al segretario di Stato americano Anthony Blinken che Pechino si sarebbe opposta a qualsiasi azione che aggiungesse "benzina sul fuoco", chiedendo a Stati Uniti, NATO e Unione europea di tenere "colloqui equi" con la Russia e di riconoscere le preoccupazioni di sicurezza di Mosca sull'espansione dell'Alleanza atlantica.

Il presidente Putin, sempre più confuso e preoccupato per l'inattesa resistenza ucraina, ieri ha dichiarato che le sanzioni contro il suo Paese sono simili ad una dichiarazione di guerra... e siamo solo ad una settimana da quando sono entrate in vigore e, presto, potrebbero anche colpire il settore energetico della Russia, fonte principale di sostentamento dell'economia.

Che Putin, al contrario di quanto dichiarato, non avesse previsto la tenace resistenza dell'Ucraina lo dimostra l'aver chiesto aiuto, con l'invio di truppe, ai Paesi alleati come Kazakistan e Bielorussia che, per il momento, hanno cortesemente rifiutato l'invito. Per questo, la Russia starebbe arruolando mercenari dalla Siria.

Dopo il piano di evacuazione fallito ieri per Volnovakha e Mariupol, domenica, almeno per quest'ultima città, sembra esser stato trovato un accordo per evacuare le persone che volessero fuggire.

Il consiglio comunale di Mariupol ha reso noto che è stato dichiarato un cessate il fuoco dalle 10 ora locale. I civili potranno abbandonare la città  su propri mezzi ed autobus in partenza da tre luoghi prestabiliti utilizzando un percorso concordato che, anche anche in questo caso, termina a Zaporizhzhia. Il corridoio umanitario prevede il coinvolgimento della Croce rossa. 

Secondo quanto dichiarato dall'Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi, sarebbe arrivato a più di 1,5 milioni il numero delle persone fuggite dall'Ucraina nei paesi confinanti, il numero più alto mai registrato dopo la seconda guerra mondiale. 922.400 gli ucraini  arrivati in Polonia, 201.133 quelli in Moldova, 227.446 quelli in Romania, di cui i 155.680 sono già stati trasferiti in altri Paesi, 50.000 quelli  nella Repubblica Ceca. Anche Ungheria e Slovacchia hanno registrato l'arrivo di profughi ucraini.

Nelle ultime ore, agli sforzi diplomatici ricordati in precedenza si sono aggiunti quello di Recep Tayyip Erdogan, che in una telefonata a Putin ha parlato della necessità di fermare i bombardamenti, aprire i corridoi umanitari e firmare un trattato di pace, e l'appello di Papa Francesco che ha offerto la diplomazia vaticana per aiutare nella mediazione.

La risposta, indiretta, della Russia agli appelli di pace è arrivata con l'ultima dichiarazione del presidente ucraino Zelensky con cui ha informato che l'aeroporto civile nella città di Vinnytsia, a circa 250 km a sud-ovest di Kiev, è stato completamente distrutto dai razzi russi. Ciò significa che i russi stanno aprendo un nuovo fronte ai combattimenti che finora erano concentrati a nord e ad est di Kiev e nelle regioni meridionali dell'Ucraina.

Inoltre, pesanti bombardamenti si stanno registrando a Irpin, città a 20 Km a nord-ovest di Kiev, sotto il fuoco di artiglieria e attacchi aerei. Alcune immagini riprendono persone in fuga mentre sullo sfondo si vedono fumo ed esplosioni.


Aggiornamento delle ore 21.

Anche il tentativo messo in atto domenica per l'evacuazione  dei civili da Mariupol è fallito, con russi e ucraini che si sono accusati a vicenda per la responsabilità del mancato cessate il fuoco.

A Irpin, i russi hanno fatto fuoco con colpi di mortaio su una strada utilizzata dai residenti per raggiungere in auto Kiev, uccidendo una donna con i suoi due bambini.

twitter.com/fransidecandia/status/1500521967090343936

Secondo gli ultimi dati forniti dall'Ufficio Onu dell'Alto Commissario per i Diritti Umani, che ricorda però che le cifre potrebbero essere enormemente più alte, sono almeno 364 i civili uccisi, di cui 25 i minori, e 759 quelli feriti dal 24 febbraio, data d'inizio dell'invasione russa.

Oltre a Irpin, negli ultimi giorni anche le cittadine di Hostomel e Bucha, sempre a nord-ovest di Kiev, sono state teatro di aspri combattimenti.

In serata, il premier israeliano Naftali Bennett ha chiarito che l'Ucraina ha chiesto a Israele di fungere da intermediario, per le buone relazioni del suo governo sia con Kiev che con Mosca. Bennett ha anche parlato per tre volte durante il fine settimana con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che continuerà a cercare di mediare anche se al momento non vede uno spiraglio per far avanzare le trattative.

Quest'oggi, dopo la telefonata con Erdogan, Putin ha parlato ancora una volta con Macron per quasi due ore. Il presidente francese ha riferito che Putin è intenzionato a raggiungere i suoi obiettivi attraverso "negoziazioni o guerre", oltre ad accusare gli ucraini per i bombardamenti che hanno causato un incendio nel sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia e per il fallimento nell'apertura di corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha.

Poiché la Russia intensifica i bombardamenti, i Paesi che supportano le sanzioni alla Russia stanno studiando nuove restrizioni, mettendo nel mirino le importazioni di petrolio dalla Russia, secondo quanto dichiarato dal segretario di Stato Usa, Blinken, che ha poi parlato di altre misure senza però darne indicazione.

E mentre si intensificano le richieste dell'Ucraina alla Nato per la creazione di una no fly zone, l'ultima è dell'ex primo ministro Yulia Tymoshenko, sempre Blinken sta concordando con la Polonia la possibile fornitura all'Ucraina di aerei da caccia, Mig-21 e F-16, su cui i piloti ucraini sono già ben addestrati. Ma la fornitura di aerei potrebbe risucchiare nel conflitto la Polonia... e la Nato, con tutte le conseguenze immaginabili.

A supportare i combattenti ucraini hanno dato la loro disponibilità anche circa 20.000 cittadini stranieri, secondo quanto ha dichiarato il ministro degli esteri Dmytro Kuleba, in base alle richieste raccolte via web, provenienti da 52 Paesi.

In tutte le citta della Russia, migliaia di manifestanti hanno accolto l'appello di Navalny e sono scesi in piazza per protestare contro la guerra e molti sono stati arrestati. Secondo il sito OVD-Info, sarebbero 10.946 le persone  detenute a seguito delle proteste contro la guerra da quando Putin ha iniziato l'invasione dell'Ucraina.

E persino la chiesa ortodossa supporta Putin, accusando l'Occidente di promuovere campagne di genocidio contro i Paesi che si rifiutano di organizzare parate gay!