Secondo l'Istat a settembre 2017 il livello degli occupati è "sostanzialmente" stabile rispetto ad agosto, sottolineando che, comunque, negli ultimi mesi vi è stata una crescita.
E vediamo allora da che cosa è formata questa stabilità. Nel mese di settembre 2017, questa volta, sono i lavoratori indipendenti a crescere dello +0,4%, pari ad un +19mila unità. I lavoratori dipendenti, invece, calano del -0,1%, corrispondente a -17mila unità. A settembre, al contrario di quanto accaduto ad agosto, neppure i lavoratori a tempo determinato sono riusciti a risollevare le sorti relative a questo dato. Infatti, seppur positivo rispetto al mese precedente, il numero di nuovi occupati a termine è di sole mille unità, non sufficiente a colmare l'ennesimo calo tra i lavoratori permanenti, che nello scorso mese è stato di -18mila unità.
Come ciò possa essere indicato come uno dei successi del Jobs Act è un mistero che continua a rimanere senza risposta.
Ma a risollevare il morale di PD e Governo possono tornare utili i dati trimestrali? Fino ad un certo punto. Infatti, nel periodo luglio-settembre si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,5%, +120 mila) che interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni, ma anche in questo caso l'aumento riguarda "quasi esclusivamente" l'occupazione a termine.
Su base annua gli occupati sono in aumento del +1,4%, +326mila. La crescita riguarda i lavoratori dipendenti con un +387 mila, però, di questi, 361mila sono quelli a termine e solamente 26mila i permanenti. Gli indipendenti sono in vece in calo di -60mila unità.
Anche in questo caso di cosa sia possibile ringraziare il Jobs Act è tuttora da comprendere!
Dopo il calo di agosto (-1,5%), anche a settembre la stima delle persone in cerca di occupazione diminuisce del -0,2% (-5mila), crescono gli inattivi con il tasso che sale al 34,4% (+0,1 punti). Nel trimestre luglio-settembre, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna quella più lieve dei disoccupati (+0,2%, +5 mila) e il calo degli inattivi (-1,0%, -128 mila).