Dopo aver anticipato che nel corso della giornata avrebbe preso una decisione importante, Trump giovedì ha messo la firma sul provvedimento che impone dazi più alti sull'importazione di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. Le tariffe anticipate nei giorni scorsi sono state confermate: 25% per l'acciaio e 10% per l'allumino.

All'annuncio ha però fatto seguito una novità. Oltre all'inizio di applicazione dei dazi che scatterà tra 15 giorni, Trump ha detto che da questi saranno esclusi alcuni paesi. Canada e Messico sono i primi ad essere esentati, almeno temporaneamente, finché non saranno conclusi gli accordi di rinegoziazione del trattato economico che regola gli scambi commerciali tra quelle nazioni.


Altri Paesi saranno esclusi dall'applicazione di dazi, ma quali siano non è ancora stato comunicato. L'Europa, con una dichiarazione della commissaria per il Commercio Cecilia Malmstrom, ha fatto sapere che l'Unione europea, in quanto stretto alleato degli Stati Uniti, debba essere esclusa da queste misure, auspicando chiarezza sulla questione nel più breve tempo possibile.

Naturalmente, nel momento in cui le sanzioni scatteranno e alcuni Paesi si sentiranno penalizzati, verranno messe in atto una serie di ritorsioni che non potranno non avere un impatto sul commercio mondiale, oltre che sugli Stati Uniti, proprio a causa dei regolamenti che stanno alla base delle regole del WTO che, in seguito alle misure protezionistiche degli Usa, non potrà non intervenire.

Quali saranno le conseguenze della decisione di Trump, mitigata comunque dalla novità di escludere dai dazi i "Paesi amici" è impossibile prevederlo fin d'ora. Difficile però ritenere che ci saranno vincitori, mentre è più probabile che sarà elevato il numero degli sconfitti.

E anche all'interno del Congresso il dibattito è acceso con gli opposti schieramenti, repubblicani e democratici, che sull'argomento hanno idee non univoche. Infatti, mentre il senatore repubblicano Jeff Flake, che con Trump è sempre stato critico, ha dichiarato, dopo la notizia dell'introduzione dei dazi, che avrebbe presentato un disegno di legge per annullarne gli effetti, alcuni rappresentanti dei democratici, tra cui il senatore del West Virginia Joe Manchin, hanno applaudito alla decisione del presidente degli Stati Uniti.