Donald Trump martedì ha rilasciato dichiarazioni sconcertanti, in particolare su Panama e Groenlandia, durante la conferenza stampa organizzata nella sua residenza privata in Florida, dopo aver ottenuto ieri la certificazione della sua elezione da parte del Congresso. Il presidente eletto  ha delineato un'agenda geopolitica aggressiva che potrebbe ridefinire le relazioni internazionali.

Trump ha affermato che non esclude l'uso della forza militare o della coercizione economica per riportare il Canale di Panama sotto il controllo statunitense. "Il canale è vitale per la nostra sicurezza economica", ha dichiarato, accusando la Cina di gestirlo in modo abusivo. Questa posizione riflette una visione storica che identifica il Canale, costruito dagli Stati Uniti , come un'infrastruttura cruciale per il commercio globale e la sicurezza nazionale degli USA.

Trump ha ribadito anche il desiderio di portare la Groenlandia sotto il controllo statunitense, definendolo un obiettivo di sicurezza nazionale. Ha inoltre messo in discussione la legittimità della sovranità danese sull'isola, ventilando la possibilità di dazi contro Copenhagen. Tuttavia, la premier danese Mette Frederiksen ha respinto fermamente l'idea, sottolineando che il futuro della Groenlandia "deve essere deciso a Nuuk e non altrove".

Durante la conferenza stampa, Trump ha anche affrontato i principali focolai di crisi attualmente in essere. Ha criticato la gestione della politica estera di Joe Biden, definendo a partire dal conflitto tra Russia e Ucraina. Trump ha promesso di risolvere il conflitto entro 24 ore dal suo ritorno alla Casa Bianca, ma ha detto anche che la guerra potrebbe intensificarsi ulteriormente.

Sulla questione israelo-palestinese, il presidente eletto ha nuovamente lanciato un ultimatum ad Hamas per la liberazione degli "ostaggi" detenuti a Gaza entro il 20 gennaio, minacciando gravi conseguenze, anche se non è chiaro quali possano essere rispetto al genocidio in atto nella Striscia da 15 messi da parte dello Stato ebraico. Il suo inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha dichiarato che i negoziati stanno facendo progressi e che ulteriori aggiornamenti arriveranno presto.

Trump ha anche chiesto agli alleati della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL, sostenendo che "se lo possono permettere".

Sul fronte interno, ha promesso di eliminare il divieto alle trivellazioni off-shore imposto da Biden e di facilitare i permessi ambientali per le aziende che investiranno più di un miliardo di dollari negli Stati Uniti.

Poi, ha annunciato un investimento di 20 miliardi di dollari per la costruzione di data center negli Stati Uniti, finanziata dal magnate emiratino Hussain Sajwani.

Infine, da non dimenticare l'annuncio più importante: rinominare il Golfo del Messico come Golfo d'America!


Volendo commentare elegantemente le dichiarazioni odierne di Trump, si potrebbe dire che le sue posizioni sollevano numerosi interrogativi oltre ad altrettante perplessità sulla sostenibilità di un approccio così assertivo e sulle sue conseguenze geopolitiche.

In termini meno eleganti, invece, si può commentare dicendo che Trump ha ulteriormente  dimostrato di essere un demente congenito che adesso crede di poter agire da monarca assoluto, in stile imperatore romano, e di poter governare il mondo, oltre che gli Stati Uniti, a forza di imposizioni e minacce. Oltretutto, oltre che un pazzo (in base a ciò che dice), è stato anche certificato essere un criminale. Se tutto questo fosse poco, c'è da aggiungere anche le simpatie nazifasciste che lui e la sua corte hanno dato modo di ostentare. Pertanto, tra meno di due settimane, non potremo  stupirci di nulla.