Come sono state distrutte a Beirut le strutture che ospitavano i vertici di Hezbollah? Con le bombe GBU, munizioni guidate capaci di penetrare strutture di cemento o acciaio altamente rinforzate grazie al loro guscio composto da uranio impoverito che, per il suo elevatissimo peso specifico, consente a tali bombe una maggiore resistenza dopo l'impatto al suolo.

Queste armi sono state utilizzate dall'esercito israeliano anche lo scorso giugno, nella Striscia di Gaza. In un rapporto presentato alla Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, le prove documentano il lancio di bombe GBU-31, GBU-32 e GBU-39 in almeno sei diversi  attacchi separati effettuati da aerei israeliani su edifici residenziali, una scuola, campi profughi e un mercato, tra il 9 ottobre e il 2 dicembre 2023.

Ma oltre ad essere altamente distruttive nell'immediato, le GBU, sono letali anche nel corso del tempo, perché rilasciano particelle che sono dannosissime per le persone.

Quando l'uranio entra nell'organismo, viene assorbito dal sangue, che lo trasporta agli organi (…) e può causare problemi respiratori e danni ai reni. Può anche raggiungere il feto attraverso la placenta. Le sue conseguenze sono ampiamente documentate in un rapporto pubblicato dalla Commissione Europea nel 2010.

Per questo motivo l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e il Parlamento europeo hanno già adottato diverse risoluzioni che chiedono l'adozione di una moratoria sull'uso delle armi all'uranio impoverito, l'ultima risale al 2022, quando questo tipo di armi è stato utilizzato anche nella guerra in Ucraina, sia dall'esercito russo che da quello ucraino. Tuttavia, ad oggi non esiste alcun trattato che regoli – per non parlare di proibire – l'uso di queste armi in un contesto militare.

Le munizioni all'uranio impoverito furono usate anche durante l'invasione americana dell'Iraq nel 2003. Secondo un rapporto del Comando Centrale dell'aeronautica americana, le forze aeree americane usarono un totale di 24 bombe GBU-24 e GBU-28, del peso di 1,8 tonnellate ognuna.

Ma non è solo l'uranio impoverito a preoccupare. 

La distruzione, quasi totale, di Gaza da parte di Israele ha liberato un altro nemico mortale per la popolazione locale: l'amianto, un minerale altamente cancerogeno se disperso e rilasciato nell'atmosfera, che è presente in gran parte delle strutture di Gaza.

Nell'ultimo anno, le bombe israeliane hanno causato la frammentazione di grandi quantità di amianto in minuscole particelle sospese nell'aria, che, in chi le respira, causeranno per i prossimi decenni numerosi casi di cancro nella popolazione, in quella sopravvissuta ai bombardamenti.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, sono circa 800.000 le tonnellate di detriti di quelli che una volta erano gli edifici nella striscia di Gaza. Quasi sicuramente, quei detriti sono contaminati dall'amianto.

A Gaza accadrà quello che è accaduto alle persone che sono state avvolte dalla polvere del World Trade Center che finora ha registrato oltre 4mila decessi tra sopravvissuti e soccorritori per malattie correlate all'esposizione da amianto.

Sarà esattamente la stessa cosa a Gaza perché l'amianto, grazie alle sue qualità isolanti e ignifughe, è stato ampiamente utilizzato nell'edilizia almeno fino all'inizio degli anni '90.

Quindi, anche dopo che le armi cesseranno di essere utilizzate, il conflitto in corso in Medio Oriente continuerà a mietere vittime... anche tra i soldati israeliani.



Fonte: Al Jazeera - Invictapalestina