"Alle 11:30 otto persone legate alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, hanno versato carbone vegetale diluito in acqua nella Fontana di Trevi per chiedere di interrompere immediatamente i sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili, causa della crisi climatica che in questi giorni ha investito l’Emilia Romagna e le Marche, devastandone il territorio, mietendo 14 vite, costringendo 10.000 persone ad abbandonare le proprie case e lasciando senza luce altre 28.000. Immediato l’intervento delle Forze dell’ordine, che alle 11:45 hanno portato via gli attivisti".
Così gli attivisti di Ultima Generazione hanno descritto l'ultima azione di protesta che domenica 21 maggio ha avuto come involontaria protagonista la Fontana di Trevi, uno dei monumenti più famosi e ammirati di Roma e del mondo. Una decina di attivisti sono entrati nella vasca e hanno versato del carbone vegetale, rendendo nera l'acqua limpidissima della fontana, esponendo degli striscioni con su scritto "Non paghiamo il fossile" e "Il nostro Paese sta morendo".
L'azione è stata interrotta dall'intervento della polizia locale, che ha identificato e portato via nove dei dieci attivisti. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha espresso sdegno e indignazione per l'aggressione al patrimonio artistico della città, definendo l'atto "assurdo" e "inaccettabile". Ha anche annunciato che per ripulire la fontana serviranno 300mila litri d'acqua, equivalenti a seimila lavatrici o duemila docce. Il ministro per gli Affari regionali e l'Autonomia Roberto Calderoli ha chiesto che i responsabili siano sanzionati adeguatamente e paghino tutte le spese per la ripulitura. Il governo ha deciso di costituirsi parte civile al processo contro gli attivisti.
Questo il commento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri:
"Oggi nove attivisti hanno versato carbone vegetale nella Fontana di Trevi. Grazie all’intervento tempestivo della Polizia locale di Roma Capitale sono stati fermati immediatamente e hanno potuto versare solo due dei numerosi barattoli che avevano con sé. In ogni caso, sarà necessario un intervento di ripulitura complesso che costerà molto lavoro, impegnerà risorse pubbliche e porterà allo spreco di 300mila litri di acqua per svuotare e riempire nuovamente la fontana, che funziona a riciclo d’acqua. Un danno ambientale non indifferente.Da una prima valutazione, fortunatamente non dovrebbero esserci danni permanenti: il carbone vegetale appare fortunatamente depositato sulla parte superficiale della vasca impermeabile e non sul marmo poroso, e quindi, probabilmente, si riuscirà a rimuoverlo completamente. Ma il rischio corso di danni peggiori è stato ancora una volta notevole. Ribadisco dunque, che questo non è il modo giusto per condurre una battaglia per l’ambiente e contro i mutamenti climatici.Simili gesti sono completamente sbagliati e dannosi, perché rischiano di danneggiare dei beni comuni preziosi come i nostri monumenti, e costringono le Amministrazioni pubbliche a interventi di ripristino molto costosi e ambientalmente impattanti. Dunque sono del tutto controproducenti, e rischiano anche di ridurre il consenso presso l’opinione pubblica nei confronti della giusta battaglia per l’ambiente e il clima. Ribadisco il mio appello a scegliere forme diverse per esprimere le proprie opinioni e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridurre l’uso delle fonti fossili. Noi continueremo a proteggere in ogni modo il nostro patrimonio artistico e monumentale che appartiene a tutti i cittadini e all’intera umanità".
L'ipocrisia di Gualtieri, però è messa a dura prova dalla realtà, riassunta in queste considerazioni del "Comitato No Inceneritore a Santa Palomba" a commento di una intervista in tv rilasciata dal sindaco di Roma:
"Prima c'era una buca" "Malagrotta" con risatina del Sindaco, gravemente offensiva verso quel territorio martoriato. È invece da un anno che Gualtieri si guarda bene dal dire che una "nuova buca" servirà anche per il suo mega impianto per i rifiuti pericolosi che produce. E poi prosegue "si è pensato che si poteva stare senza impianti perché siamo Romani." Nessuno ha mai pensato una cosa del genere ma, di sicuro, un megaimpianto che brucerà fino al 2050 rifiuti indifferenziati è nel 2023 un abominio, serve un'impiantistica diffusa coerente con l'economia circolare. "Poi a un certo punto i rifiuti sono cominciati ad accumularsi sulle strade e abbiamo deciso una cosa normalissima che avviene in tutte le città". Infatti, i rifiuti vanno raccolti con mezzi e personale adeguato. È necessaria una pianificazione adeguata per innalzare la raccolta differenziata in linea con la gerarchia europea, invece, di partire al contrario cioè con la decisione di bruciare. Un impianto che, in ogni caso, richiede anni, ben oltre il Giubileo, che è stato a giustificazione normativa dei poteri commissariali. Non solo, esercita il ruolo di Commissario in forza di una norma di legge che deroga a materia anche costituzionalmente riservata (alle Regioni) e quando ormai ovunque gli impianti di incenerimento sono in via di dismissione. E ora veniamo alle "rivelazioni", pronunciate con tono alla Marchese del Grillo. "Sono confortato dai 4/5 del Parlamento che hanno respinto la mozione contraria all'inceneritore di Roma". E, infine, rispetto alle posizioni di Elly Schlein le bolla come "opinione personale, poi in studio "la Segretaria", Gualtieri aggiunge "da persona seria sta studiando il dossier" ma comunque il PD ha votato contro la mozione lasciando intendere che ci fosse il via libera della nuova Segretaria, che, in una recente conferenza stampa, effettivamente è sembrata su tali posizioni con la formula "decisione già presa".Alla Segreteria del PD precisiamo che il Piano rifiuti targato Gualtieri è stato impugnato da comitati, noi compresi, e associazioni e ci sono quindi ben 5 ricorsi e l'iter procedimentale è allo stato alle sue fasi iniziali.Se Elly Schlein vuol approfondire il dossier, come ha rivelato Gualtieri, la invitiamo al nostro Comitato per dimostrarle che la scelta di Gualtieri va dalla parte opposta della storia. Ci venga a trovare presto, l'aspettiamo!"
In pratica, quetsi politici, invece di "sforzarsi" nel tentativo di rispettare l'ambiente, continuano a fare ciò che ha portato il clima a cambiare, riempiendosi allo stesso tempo la bocca di parole di circostanza sulla necessità di approcciare diversamente i problemi legati alla salvaguardia dell'ambiente.
Poi, se qualcuno mette in risalto quanto siano ipocriti, allora iniziano a fare i martiri gettando la croce su chi li sta smascherando.