L'Ucraina è pronta a lanciare la tanto attesa controffensiva contro le forze russe, secondo quanto dichiarato dal segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa, Oleksiy Danilov, in una recente intervista alla BBC.

Danilov non ha specificato una data precisa, ma ha affermato che un'offensiva per riprendere il controllo del territorio occupato dalle forze militari del presidente Putin potrebbe iniziare "domani, dopodomani o tra una settimana".

Ha specificato che il governo dell'Ucraina "non ha il diritto di commettere errori" in questa scelta, perché si tratta di una "opportunità storica" che "non può farsi scappare".

Durante l'intervista, Danilov ha confermato che alcuni reparti della Wagner si stavano ritirando da Bakhmut, teatro della battaglia finora più sanguinosa dal febbraio 2022, aggiungendo però che si stavano "riorganizzando in altre tre posizioni" e "ciò non significa che smetteranno di combattere contro di noi".

Danilov ha anche affermato di essere "assolutamente tranquillo" riguardo alla Russia che inizia a dispiegare armi nucleari in Bielorussia, dicendo: "Per noi non è una novità".

L'Ucraina ha pianificato una controffensiva da mesi, ma ha voluto avere più tempo possibile per addestrare le proprie truppe e ricevere equipaggiamenti militari dagli alleati. Nel frattempo, le forze russe hanno preparato le loro difese.

Alla domanda se le forze armate ucraine fossero pronte per l'offensiva, ha risposto: "Siamo sempre pronti. Allo stesso modo in cui eravamo pronti a difendere il nostro paese. E non è una questione di tempo. Dobbiamo capire che questa opportunità storica che è stata data - da Dio - alla nostra nazione non può esser persa, in modo che l'Ucraina possa diventare veramente un paese indipendente e grande in Europa".

Poi ha aggiunto: "Potrebbe accadere domani, dopodomani o tra una settimana.

"Sarebbe curioso se io dovessi indicare una data di inizio. Questo non può essere... Abbiamo una grossa responsabilità  nei confronti del nostro paese e non abbiamo il diritto di commettere errori".

Danilov ha respinto le supposizioni secondo cui la controffensiva era già iniziata, affermando che "distruggere i centri di controllo russi e l'equipaggiamento militare russo" è stato il compito delle forze armate ucraine dal 24 febbraio dello scorso anno, la data in cui la Russia ha lanciato l'invasione.

"Non abbiamo giorni in cui abbiamo potuto riposare durante questa guerra", ha affermato.


Nel frattempo, la Russia inizia a fare concessioni su possibili colloqui di pace, aprendo alla Cina che ipotizza una cessazione delle ostilità con Mosca che rimane in possesso dei territori finora conquistati, proposta ovviamente inaccettabile per Kiev, che ha però chiuso anche alla sola possibilità di discutere come intavolare le modalità di colloqui di pace con l'inviato del Papa, il cardinale Zuppi, la cui iniziativa invece è stata salutata con favore dal Cremlino. 

E sempre da Mosca, il portavoce di Putin, Peskov, in una intervista odierna si è lamentato del sempre più profondo coinvolgimento dell'occidente nel conflitto in corso a causa dell'invio di nuove e sempre più msofisticate armi, aggiungendo però che l'unico risultato che ciò potrà garantire è solo un allungamento dei tempi che saranno necessari a Mosca per raggiungere gli obiettivi prefissati all'inizio dell'invasione, escludendo qualsiasi possibilità che la guerra in corso possa terminare con un esito diverso.