Secondo Women on Waves, ogni anno in Guatemala sono oltre 60mila gli aborti illegali compiuti, tanto da far diventare le conseguenze di questa pratica la terza causa di morte tra le donne.
La legge guatemalteca permette l’interruzione di gravidanza solo in caso di rischio per la vita della madre.
"Noi rispettiamo le credenze religiose ma questo [l’aborto] è un diritto fondamentale in una democrazia", ha sostenuto la portavoce del gruppo olandese, Leticia Zevich.
Le rappresentanti di Women on Waves, che navigano nei paesi dove l'aborto è vietato con proprie imbarcazioni, sono state "fermate" dalle autorità guatemalteche, nonostante, come hanno sottolineato, fossero in possesso di tutte le autorizzazioni per navigare nelle acque del paese, accusando le autorità di bloccare "illegalmente" l’imbarcazione.
E’ stato mandato l’esercito a fermarle: le donne di ‘Women on Waves’ hanno attraccato al porto di Quetzal, a San Jose, 100 chilometri a sud della capitale, Città del Guatemala, e sono state fermate dai militari.
La loro nave ‘abortista’, che veleggia per il mondo offrendo interruzioni di gravidanza in quei Paesi dove è illegale, è contraria alla Costituzione, hanno spiegato i soldati su indicazione del presidente guatemalteco, Jimmy Morales.