Papa Francesco torna sulla questione dei preti sposati ribadendo che non si tratta di un dogma, né di un requisito teologico. «Il prete è single – e vuole esserlo – semplicemente perché Gesù lo era. Il requisito del celibato non è principalmente teologico, ma mistico: chi vuol capire capisca».
Lo sottolinea Bergoglio in un messaggio a firma del segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin, inviato per l’incontro dei seminaristi di Francia.
«Oggi sentiamo molte cose sui preti. La figura sacerdotale in certi ambienti è spesso distorta, relativizzata, talvolta considerata come subordinata. Non spaventatevi troppo: nessuno ha il potere di cambiare la natura del sacerdozio e nessuno la cambierà mai. Anche se dovessero farlo – sottolinea – le modalità del suo esercizio deve tenere necessariamente conto dell’evoluzione della società attuale e della condizione di grave crisi vocazione che conosciamo.Uno di questi sviluppi sociali, relativamente nuovo in Francia, è che l’istituzione ecclesiale, e con essa la figura del sacerdote, non è più riconosciuta. Agli occhi della maggioranza ha perso ogni prestigio, ogni autorità naturale, e purtroppo si ritrova addirittura sporcata. Non dobbiamo quindi più contare su di esso per trovare udienza presso le persone che incontriamo.Ecco perché l’unica strada possibile – si legge nel messaggio – per procedere nella nuova evangelizzazione richiesta da Papa Francesco, affinché tutti abbiano un incontro personale con Cristo, è l’adozione di uno stile pastorale di vicinanza, compassione, umiltà, gratuità, pazienza, dolcezza, dono radicale di sé agli altri, semplicità e povertà».
Per il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati, fondato nel 2003 da don Giuseppe Serrone, è di grande rilievo che Papa Francesco rivolgendosi ai seminaristi francesi ribadisca che la questione dei preti sposati non è dogmatica ma solo legalistica, collegando la possibile riammissione al ministero dei preti sposati al tenere necessariamente conto dei cambiamenti in atto nella società civile.