TAAA... TATTARAAA... TATAAA!!!
Questa è Tele Meloni.
Semo collegati co' l'Arbania perché er presidente der Consijo, Ggiorgia Meloni, ha visitato er Primo Ministro de'a Repubblica d'Arbania, Eddi Rama, le aree previste dar protocollo de collabborazione Itaglia-Arbania in materia mmigratoria. Ar termine de'a visita hanno rilasciato dichiarazioni congiunte...

Quello odierno della premier Meloni è l'ennesimo miracolo preelettorale da lei compiuto negli ultimi giorni, prima del voto per le europee di questo fine settimana.

Dopo aver risolto miracolosamente il problema delle liste d'attesa nella sanità senza però dire con quali soldi pagare nuovi medici e nuovi macchinari e dopo aver scoperto i bassi fini con cui viene utilizzata la Bossi Fini interessandone la Procura Antimafia e non il ministro dell'Interno che dell'argomento sarebbe deputato (forse perché ritiene Piantedosi un incapace o forse per non correre il rischio che l venisse rinfacciato che il governo non aveva controllato come avrebbe dovuto), la taumaturgica Giorgia Meloni, quest'oggi, ha operato un altro miracolo inaugurando a Shengjin in Albania il completamento della prima struttura che farà da hotspot per i migranti che verranno lì trasferiti, anzi deportati, per essere poi trasferiti in un'altra struttura albanese, che dovrà poi accoglierli in attesa di rimpatriarli. L'unico problema è che la seconda struttura non è ancora stata costruita.

"Al porto di Shengjin - ha detto Meloni - potranno sbarcare solamente migranti salvati in acque internazionali da navi italiane mentre non saranno portati in Albania soggetti vulnerabili ovvero minori, donne, anziani e persone fragili.  ...  L'altra struttura, quella di Gjader, che è in via di completamento [ottimitsta, visto che i lavori non sono neppure iniziati, ndr], avrà invece tre diverse finalità: sarà la struttura dove verranno espletate le procedure accelerate di frontiera che devono essere completate in massimo 28 giorni e prevedono l’udienza di convalida, l’esame della domanda di protezione internazionale da parte della commissione d’asilo che avverrà da remoto, la decisione su eventuali ricorsi.I migranti che potranno essere sottoposti alla procedura accelerata saranno quelli provenienti dai cosiddetti paesi di origine sicuri e che di recente è ampliato e che ora comprende anche Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka. L’ampliamento quindi consente di aumentare la platea dei migranti che potranno essere condotti in Albania invece che in Italia.  ...  Se quello che qui abbiamo immaginato funzionerà, e funzionerà, allora noi avremo inaugurato una fase completamente nuova nella gestione del problema migratorio. L’accordo potrebbe essere replicabile in molti paesi, potrebbe diventare una soluzione, una parte della soluzione strutturale dell’Unione Europea. Questo lo capiamo noi e lo capiscono ovviamente anche i sostenitori dell’immigrazione incontrollata che non a caso concentrano su questo progetto una posizione decisa e feroce".

Ma Meloni ci è o ci fa? Il miracolistico progetto di cui parla dal costo (per cinque anni) di circa 650 milioni di euro per gestire al massimo non più di due o tremila migranti - perché quella è la capienza massima di accoglienza della struttura ancora da costruire - perché dovrebbe essere un esempio replicabile in altri Paesi?

Ma perché quello che avrebbe potuto fare in Italia a costi enormemente ridotti è andato a farlo in Albania? Questo Meloni non lo ha spiegato.

Non contenta di quanto fatto finora, la premier ha voluto rimarcare e ricordare come in regime (post) fascista - quello che lei con tanta puntigliosità sta attuando in Italia - deve essere intesa la libertà di stampa, per cui ha approfittato dell'occasione per attaccare  - all'estero - una trasmissione tv italiana, Report, che ha avuto l'ardire di fare le pulci al suo bellissimo, innovativo e fantasmagorico piano migranti:

"A Rama rinnovo la solidarietà e la vicinanza per gli attacchi che hanno ricevuto in questi mesi quando hanno deciso di offrire la loro collaborazione all’Italia sul tema dei migranti. Abbiamo assistito a una campagna denigratoria contro l’Albania, definita come una sorta di narco-stato controllato dalla criminalità organizzata".    

Ricevuto l'assist, il premier albanese, Edi Rama, ha poi proseguito:

"Non posso non cogliere questa opportunità per esprimere tristezza su tante mezze verità che si sono dette nei media italiani, servizio pubblico incluso, sull’Albania, con il chiarissimo intento di buttare fango su questo paese per attaccare l’accordo tra i due governi di cooperazione nella lotta contro l’immigrazione candestina. Devono vergognarsi tutti coloro che il diritto democratico di opporsi a tale accordo l’hanno trasformato in un abuso del quarto potere, sulla pelle dell’Albania, degli albanesi e dello stesso pubblico italiano.  ...   conclude Rama.Devo ringraziare Giorgia. L’Italia è un paese a cui siamo legati in modo indissolubile per tutto l’affetto e la buona volontà che ha messo nell’accompagnare l’Albania nel percorso di piena integrazione europea. L’Italia è sempre stato più importante avvocato a Bruxelles. Avere oggi l’onore di essere utili lo prendiamo come una benedizione. Qui in Albania non c’entra il colore delle forze politiche. Il governo italiano è stato, è e sempre sarà un governo a cui ci lega una profonda amicizia e un’alleanza strategica che vogliamo rafforzare a ogni passo. Se sbaglia il governo italiano, partecipiamo allo sbaglio senza nessun problema".

Questa è la risposta di Report:

Il Primo Ministro Edi Rama ha ricevuto oggi la Presidente Giorgia Meloni. Insieme hanno visitato le strutture di accoglienza dei migranti. "Non stiamo spendendo risorse aggiuntive ma stiamo facendo un investimento", ha spiegato Meloni parlando dei due centri. Abbiamo deciso di sottolineare cosa di questa conferenza stampa, è in contrasto con le informazioni da noi raccolte nelle inchieste "Hotspot albanese" e "La campagna d'Albania"...


Inoltre, ieri, l'Usigrai (sindacato dei giornalisti Rai) ha fatto sapere che...

"Fratelli d'Italia, il partito della premier, cala la maschera e querela Giorgio Mottola, autore di Report, e la Rai per la puntata "La mafia a tre teste". Un fatto senza precedenti.Una querela in sede civile con richiesta di risarcimento superiore a 50mila euro. La più classica delle querele bavaglio. La denuncia non è solo nei confronti del freelance autore del servizio, ma anche nei confronti del vicedirettore Sigfrido Ranucci. Nessuna contestazione, curiosamente, nei confronti del direttore dell'Approfondimento, Corsini, lo stesso che sul palco della kermesse Atreju aveva definito Fratelli d'Italia "il nostro partito".Curioso anche che la denuncia sia stata presentata solo in sede civile e non penale dove l'accusa di diffamazione difficilmente avrebbe retto.L'Usigrai è al fianco dei colleghi: se Fratelli d'Italia pensa di intimidire, e quindi zittire, chi fa giornalismo d'inchiesta è fuori strada".

Quando domenica andrete a votare queste informazioni sono abbastanza utili per sapere chi non dovreste votare!