Federico Rutali, influencer originario di Bologna e milanese d'adozione, 23 anni, ha deciso di lanciare un importante messaggio contro il body shaming, un problema purtroppo molto attuale, di cui lui stesso ne è stato vittima. 

Oggi parliamo con la web star di come un genitore può essere d'aiuto al proprio figlio e quali sono i segnali di questa enorme sofferenza. 

Ad oggi quanto pensi abbiano influito i tuoi genitori e il supporto psicologico per metabolizzare il dolore che covavi dentro?

Lo psicologo ti da uno stimolo, ti fa accendere quella lampadina ma c’è da dire che tutto parte da te. Nessuno ti potrà mai aiutare al 100% ma è fondamentale che quella lampadina si accenda. Bisogna chiedere aiuto agli esperti e, secondo me, ancor più ai genitori a cui si possono rivelare anche cose più intime che a uno sconosciuto non va di dire.

Da figlio, partendo dalla tua esperienza personale, che consiglio ti senti di dare a genitori di ragazzi che subiscono atti di bullismo? Quali sono i campanelli d’allarme?

Nel mio caso il cibo mi rendeva molto felice e spesso i genitori, che sono grandi lavoratori, non riescono a cogliere queste piccole cose. A tutti i genitori dico di cercare di capire cosa c’è dietro agli occhi di loro figlio: se ha paura ad andare a scuola vuol dire che a scuola sta accadendo qualcosa; se non esce mai di casa fuori sta accadendo qualcosa; se non ha amici e non si relaziona con nessuno sta succedendo qualcosa. Questi sono i campanelli d’allarme. Se un genitori li coglie può aiutare il figlio ad accendere quella lampadina, può farti capire che non sei solo a lottare contro il branco ma che hai i tuoi genitori vicino, ti danno carica e forza che servono per prendersi la propria rivincita.