“La luce del mentore” è un dialogo intimo per cambiare attraverso le esperienze, seguendo quello spiraglio che consente di raggiungere la conoscenza della verità e non ingannare sé stessi assecondando la paura. E’ la silloge di Sabrina Dalpasso - pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore - il sentiero che conduce verso questa consapevolezza. «Ascoltando il maestro che è in noi - afferma l’autrice che vive ad Argenta (Ferrara), dove lavora come docente - è possibile trovare il proprio mentore che parla e consiglia. Il mentore, per definizione, è quella persona saggia che consiglia e supporta la crescita del “mentee” o allievo. E’ una guida che aiuta a superare le paure, le sfide e a trovare la forza attraverso la saggezza. In questa opera, il titolo vuole manifestare una chiara espressione dell’essere il mentore di sé stessi». Ma, se è vero che la poesia riesce ad essere catartica liberando ciò che il cuore sente, essa non può diventare strumento di disinganno, poiché è comunque lo specchio della realtà. «Le mie liriche esprimono le tante ambiguità della vita. L’esperienza ti restituisce, prima o poi, la forma reale della vita attraverso il riconoscimento emotivo, dinanzi a ciò che possiamo controllare».
I versi tracciano un disegno sui sentimenti, le emozioni, gli aspetti della vita quotidiana, il dialogo, le relazioni, chi siamo e chi vogliamo essere. La poetessa è ispirata da tutto ciò che la circonda, a partire dalla natura, donando vita - con un linguaggio accurato - al suo abisso interiore. La spontaneità colora i sensi. Ogni tematica è l’osservazione di un dettaglio che in modo versatile trova musicalità. «Capita così quell’attimo - scrive, nella Prefazione, Francesco Gazzé, autore e compositore, fratello del noto cantante Max Gazzè - in cui comprendi di essere al cospetto di un’opera notevole, di avere per le mani una silloge che attraversa l’anima da parte a parte, un libro che dovrai riporre ben in vista tra gli scaffali in previsione di un’urgente rilettura».
L’opera rappresenta uno stimolo continuo per prendersi cura dei propri valori e ascoltare la voce interiore che può rasserenare l’animo. «Mettersi in comunicazione con noi stessi - racconta l’autrice - ci consente di comprendere i nostri bisogni, desideri, limiti e di allinearci con noi stessi e gli altri. Nel silenzio non c’è scusa di non ascoltarsi. E’ così che giunge l’accettazione. Dal proprio io, ci sarà la scoperta più importante di essere autentici, sia con i propri pregi che difetti». La scrittura di Sabrina traccia nel tempo, la memoria, dando forma ai ricordi. «Nel suo processo, essa annota pensieri ed emozioni, fissandone le esperienze che emotivamente potranno essere rivissute e condivise. Inizia, così, un viaggio di esplorazione verso il proprio percorso di vita».
Leggendo tra le righe dell’opera, la sensazione è quella di lasciarsi stupire e trasportare in una realtà che si intreccia nella bellezza della fantasia, fino ad elevarsi in una forma spirituale. «Con empatia e amore - confessa Sabrina Dalpasso - vorrei trasmettere la fiducia nella scoperta del Risveglio». Come suggerisce la prima poesia contenuta nella raccolta: “È un risveglio/ di essere certi/ che la vita è una barca/ in ogni stagione/ che galleggia sulla scia/ di un’onda gioiosa/ nella calma/ o severa nella tempesta”.