"Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31.12.2023 i requisiti attualmente previsti. Questo per tutti, non solo per il comparto sanità". Lo ha detto - secondo quanto si apprende - "Per il comparto sanità si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all'approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere", ha aggiunto.
Questo è quanto ha dichiarato Giorgia Meloni, a commento dell'incontro sulla legge di Bilancio avuto martedì con i sindacati (Cgil, Uil e Cisl) a Palazzo Chigi, cercando di dare risalto all'unico aspetto che riteneva potesse esser considerato vagamente positivo discusso nella riunione.
Infatti, dopo tre ore e mezzo, di risultati concreti non se ne sono visti, per cui Maurizio Landini (Cgil) ha poi detto che rimangono confermate tutte le ragioni per proseguire lo sciopero.
Anche rispetto all'articolo 33, che taglia aliquote e rendimenti per le future pensioni di medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d'asilo, ufficiali giudiziari, di cui i sindacati avevano chiesto il ritiro, il governo si è limitato a dire che stanno "ragionando e valutando delle modifiche", ma non che verrà cancellato.
"Per noi – ha affermato Maurizio Landini – continua a essere una manovra sbagliata, che fa cassa sui lavoratori e sui pensionati. La mobilitazione dunque continua, perché siamo di fronte alla necessità di riforme strutturali nel nostro Paese, a partire da una serie riforma fiscale oltre a quella delle pensioni, al rinnovo dei contratti nazionali e soprattutto per dare un futuro ai giovani. Infine occorre cancellare quella precarietà assurda che oggi li porta ad andare via dall'Italia".
Posizione analoga anche quella della Uil, con Pierpaolo Bomabrdieri che ha sottolineato che "il governo conferma la sua insensibilità alla richiesta delle piazze di queste settimane. È stato un incontro lungo e cordiale, in cui abbiamo riproposto tutti i temi spiegati ai lavoratori. E Il governo ha ascoltato e si è confrontato sui salari, sul recupero del potere d'acquisto e sugli extraprofitti, ma le decisioni illustrate alla fine riconfermano l'impostazione della manovra, anche sull'articolo 33 su cui si valuta un'eventuale modifica. Era quello che ci aspettavamo. Il governo ha chiarito che non ci sarebbero state modifiche. Eravamo preparati ma è strano che si riconfermi l insensibilità alle richieste delle piazze".
Diversa la posizione del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra:
"È stato un incontro molto importante, sia nel metodo che nel merito. Una riunione lunga, articolata, complessa, alla presenza di quasi tutto il governo. Si tratta di un segno di rispetto dopo le mobilitazioni e manifestazioni che abbiamo fatto in questi ultimi giorni, in modo particolare la partecipatissima iniziativa della Cisl di sabato a Piazza Santi Apostoli".
E sui contenuti? Sbarra si è contentato delle rassicurazioni della premier.