"Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, di concerto con il Ministro della salute Roberto Speranza, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto-legge l° ottobre 2007, n. 159, ha deliberato la nomina del prefetto Guido Nicolò Longo a commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria".

Questa la nota con cui Palazzo Chigi ha commentato la nomina del prefetto Longo a nuovo commissario della Sanità della Calabria.

Soddisfazione del presidente del Consiglio, condivisa via social in questi termini:

Una nomina, quella di Longo, che fa intendere la volontà da parte del Governo di voler approcciare il problema sanità in Calabria cercando di risolvere prima le questioni legate alle infiltrazioni mafiose per poi, evidentemente, passare a quelle più tecniche relative all'organizzazione delle strutture sanitarie. Longo, da vero poliziotto, ha ottenuto brillanti risultati nella lotta alla criminalità organizzata quando era questore di Reggio Calabria, Caserta e Palermo.

Così il nuovo commissario ha commentato la nomina:

"Ho accettato di fare il Commissario per la Sanità - ha detto nella sua prima dichiarazione dopo la nomina - come atto d'amore verso la Calabria, che è la regione in cui mi sono formato professionalmente come funzionario di polizia. Il mio è anche un dovere istituzionale verso il Governo, che mi ha scelto e che ringrazio."

Queste, invece, le parole con il presidente della regione Calabria, il facente funzione Nino Spirlì, ha commentato la nomina: "Saremo al suo fianco se si occuperà dei problemi della Calabria.Fermo restando che lo strumento del commissariamento resta per noi una offesa alla capacità istituzionale dei calabresi, prendiamo atto della scelta del Governo, a cui abbiamo dato un collaborativo parere positivo, e ci mettiamo subito al lavoro al fine di garantire al nuovo commissario ad acta, il prefetto Guido Longo, la massima collaborazione in un momento di evidente grave emergenza sanitaria, e non solo a causa degli assalti del Covid-19.Il neo commissario dovrà risolvere l’annoso patimento dei calabresi che si ammalano di tumore, a causa del quale indossano gli scomodi panni di viaggiatori disperati. Dei cardiopatici e dei diabetici. Di chi soffre di malattie genetiche. Dei giovani e meno giovani affetti da disturbi della psiche e del corpo. Si dovrà occupare delle macerie di ospedali costruiti e mai battezzati, di ospedali arrivati ormai all’agonia architettonica e strumentale, di ospedali semivuoti e semipieni orfani di personale di ogni ordine e grado. Si dovrà occupare di una medicina di territorio mai nata o nata male, abbandonata a se stessa, senza alcuna attenzione del Palazzo, quando, addirittura, non offesa da silenzi burocratici annichilenti. Si dovrà occupare dell’arrogante arroccamento di responsabili irresponsabili, sordi agli squilli di telefono, ai tocchi sulla porta, alle richieste verbali o affidate alla penna vera e virtuale. Si dovrà occupare di rendere umano ciò che umano, fino a oggi, nell’universo sconquassato della sanità calabrese, non è stato.Noi potremo essere al suo fianco, se lo vorrà".