Il prossimo 17 e 18 ottobre è previsto a Bruxelles un consiglio europeo che riguarderà i seguenti temi: Ucraina, Medio Oriente, Assicurare un ordine internazionale basato su regole (per ribadire l’impegno dell’UE in tale ambito, anche con riferimento all'accertamento delle responsabilità per le violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e all’attuazione delle decisioni dei tribunali internazionali), competitività, migrazione...

I leader europei si riuniranno per discutere... delle conclusioni già prese!

Questo, ad esempio, è il testo già concordato in relazione al Medio Oriente: 

  • dichiararsi profondamente allarmato per la drammatica escalation militare in Medio Oriente e per il rischio che ciò rappresenta per l'intera regione, invitando tutte le parti a dar prova della massima moderazione, a porre fine a tutte le ostilità e a rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario ed affermando l’impegno dell’Unione europea a contribuire ad allentare la situazione e a ridurre le tensioni;
  • ribadire l’impegno dell'UE a continuare a fornire assistenza basata sulle necessità alle popolazioni del Medio Oriente, con particolare attenzione ai più vulnerabili, intensificando il suo impegno umanitario alla luce delle crescenti necessità;
  • condannare con la massima fermezza gli attacchi iraniani del 1º ottobre contro Israele, ribadendo il diritto di Israele di difendersi e l'impegno dell'UE a favore della sicurezza del Paese e della stabilità regionale, nonché l’esigenza di rispettare il diritto internazionale umanitario e di arrestare il pericoloso ciclo di attacchi e ritorsioni;
  • esprimere la massima preoccupazione per l'escalation militare in Libano, per la perdita di vite umane tra la popolazione civile e per lo sfollamento forzato, ricordando la necessità di garantire che i civili siano protetti e che le infrastrutture civili non siano prese di mira, nonché di rispettare il diritto internazionale e la sovranità e l'integrità territoriale del Libano. Il Consiglio europeo dovrebbe altresì chiedere un cessate il fuoco immediato lungo la linea blu e l'attuazione piena e simmetrica della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, invitando tutti i partner a rispondere alla crisi umanitaria in Libano e indicando che continuerà a fornire sostegno alle persone colpite;
  • ribadire il sostegno alle istituzioni statali del Libano, comprese le forze armate libanesi, invitando tutti i partner del Libano a contribuire al loro rafforzamento e ribadendo la disponibilità dell'UE ad agevolare il coordinamento internazionale di tali sforzi, se del caso. Il Consiglio europeo dovrebbe inoltre esprimere sostegno al fondamentale ruolo di stabilizzazione della missione delle Nazioni Unite (UNIFIL);
  • condannare ancora una volta, a seguito del primo anniversario, con la massima fermezza gli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, atti ingiustificati di violenza deliberata, esprimendo sostegno alle famiglie delle vittime e degli ostaggi detenuti da Hamas;
  • ribadire l’appello a un cessate il fuoco immediato a Gaza, alla liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi, all'urgente miglioramento dell'accesso e della distribuzione durevole di assistenza umanitaria su vasta scala in tutta Gaza nonché alla cessazione duratura delle ostilità. Il Consiglio europeo dovrebbe altresì deplorare il numero inaccettabile di vittime civili, in particolare bambini, e ricordare la necessità di dare piena attuazione alle ordinanze della Corte internazionale di giustizia;
  • condannare l'ulteriore escalation in Cisgiordania a seguito dell'aumento della violenza dei coloni, dell'espansione degli insediamenti illegali e dell'operazione militare di Israele, invitando il Consiglio a proseguire i lavori su ulteriori misure restrittive contro i coloni estremisti e contro entità e organizzazioni che li sostengono;
  • ribadire il fermo impegno a favore di una pace giusta, globale e duratura basata sulla soluzione dei due Stati e il sostegno dell'UE all'Autorità palestinese per contribuire a rispondere alle sue esigenze più pressanti e sostenere il suo programma di riforme. L'UE sosterrà attivamente e si impegnerà con i partner internazionali per passi concreti verso l'attuazione della soluzione dei due Stati. Un percorso credibile verso la statualità palestinese è una componente cruciale di tale processo;
  • sottolineare il ruolo essenziale delle Nazioni Unite, del loro Segretario generale e delle loro agenzie, in particolare l'UNRWA, che fornisce sostegno alla popolazione civile sia a Gaza che nella più ampia regione;
  • discutere della situazione nel Mar Rosso, chiedendo agli Houthi di porre immediatamente fine a tutti gli attacchi e di ripristinare la sicurezza marittima.

Questo, invece, il progetto di conclusioni del Consiglio europeo in relazione alla necessità di assicurare un ordine internazionale basato su regole:

  • impegno Ue nei confronti dell'ordine internazionale basato sulle regole, sostenendo fermamente le Nazioni Unite e i principi sanciti dalla loro Carta, compresi quelli di sovranità e integrità territoriale, di indipendenza politica e autodeterminazione;
  • ad assicurare la responsabilità per le violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, in tutto il mondo, ricordando l'importanza di sostenere e attuare le decisioni delle corti internazionali.

Riassumendo. In Medio Oriente c'è una nazione, Israele, che secondo l'ordine internazionale basato sulle regole, sta compiendo un genocidio a Gaza, in Cisgiordania e in Libano, giustificandolo con una supposta necessità di sicurezza che chiunque abbia un minimo di conoscenza delle problematiche relative a quella parte di mondo sa che si potrebbe raggiungere solo impedendo allo Stato ebraico di continuare a rubare territori e proprietà in Palestina, oltre a restituire il maltolto, compensandone le vittime. 

Per iniziare a far questo è sufficiente fermare la guerra a Gaza che, di conseguenza, fermerebbe il conflitto con Hezbollah e impedirebbe di iniziare il conflitto con l'Iran... conflitto che Israele vuole per forza avviare, visto che finora Teheran ha solo risposto agli attacchi e alle provocazioni di Tel Aviv.

Per far questo, l'Europa dovrebbe stracciare qualsiasi accordo con Israele, fermare immediatamente qualsiasi fornitura militare e imporre sanzioni a quella nazione... fintanto che non accetti un cessate il fuoco e si sieda al tavolo delle trattative per ritirarsi dai Territori  Occupati e dar seguito ad una soluzione che risolva il conflitto.

Inutile parlare di sanzioni e penalità all'altra parte in conflitto, visto che già esistono e sono rappresentate dalla distruzione di Gaza, quella in corso in Cisgiordania e da 150mila vittime. All'Iran ne sono state imposte di nuove nei giorni scorsi!

Invece, l'Ue si riunisce per condannare, appellarsi, chiedere... senza fare nulla di concreto.

Inutile sprecare ulteriori parole per descrivere il fallimento e la conseguente inutilità delle istituzioni presenti a Bruxelles, riassumibili come una messinscena utile solo alle multinazionali per risparmiare su procedure e comunicazione, in modo da aumentare i propri utili, anche investendo nella produzione in Paesi in cui il costo del lavoro è minore.

E a Roma, in Parlamento, si perderà del tempo per discutere sul nulla, visto che le decisioni sono già state prese e che tali decisioni, oltretutto, sono perfettamente inutili.