Usigrai: Ad Rai Sergio nega la realtà. Gli utenti hanno trovato in altri canali l'informazione sullo spoglio delle elezioni francesi

Ancora una volta l'amministratore delegato Roberto Sergio nega la realtà di un'azienda che viene progressivamente meno al suo ruolo di servizio pubblico. Sergio non può dire che la Rai ha garantito un'ampia copertura delle elezioni francesi. Il pubblico, per essere adeguatamente informato, la sera dello spoglio francese, ha dovuto sintonizzarsi su altri canali perché, a viale Mazzini, è stato ritenuto sufficiente mandare in onda un breve speciale a tarda sera sul tg3, oltre a quello prodotto dal Giornale Radio e uno spazio di un'ora alle 20 su Rainews.

Al pari, evidentemente, il settimo piano ritiene sia stato corretto, la stessa sera, aprire il tg delle 22, sempre su Rainews, con una diretta, ineditamente lunga, 8 minuti, dal festival delle identità di Pomezia, cancellando ogni gerarchia delle notizie, primo obbligo e responsabilità per qualsiasi direttore. Auspichiamo allora che la Vigilanza non si fermi alle parole di Sergio, ma verifichi i dati reali. Utile, ancoira una volta, il caso di Rainews: nel calcolo dei minuti dedicati alla Francia, portato da Sergio a dimostrazione della presunta ampia copertura dell'evento che ha segnato il futuro dell'Unione europea, sono conteggiate anche le repliche delle rassegne stampa.

Mezzucci che mortificano l'azienda e il giornalismo. A questo punto siamo noi a domandarci chi stia tutelando l'azienda e chi invece danneggi, per davvero, la reputazione della Rai.

Al sindacato dei “liberi giornalisti” che parla la stessa lingua dell’azienda, chiediamo di girare al settimo piano la loro domanda sul danno erariale, chissà che non trovino lì le risposte.

Il giudice condanna la Rai per comportamento antisindacale durante lo sciopero proclamato da Usigrai il 6 maggio scorso

Il tribunale del lavoro di Roma ha riconosciuto che il 6 maggio sono stati messi in atto comportamenti antisindacali da parte della Rai.
Nella foga di adoperarsi attivamente a boicottare lo sciopero della larga maggioranza dei giornalisti e delle giornaliste Rai ( il 75 % dei presenti ha scioperato), più di uno ha fatto cose che la legge non consente, e il ricorso alla giustizia del lavoro lo ha confermato.

La Rai è stata condannata a pubblicare la sentenza per due giorni consecutivi sui quotidiani La Stampa, La Repubblica e il Corriere della Sera (edizione cartacea e on line) e sui siti Rai.it e Rainews.it.

E dovrà pubblicare il comunicato sindacale Usigrai nei tg Rai dove non era stato mandato in onda, con la dicitura "Il presente comunicato sindacale viene letto oggi, in virtù di provvedimento giudiziale, in quanto la sua lettura era stata illegittimamente omessa nella giornata di sciopero proclamata per il 6/5/2024".
L’Usigrai ringrazia l’avvocato Bruno Del Vecchio che ha curato il ricorso e l’Associazione Stampa Romana, nella persona del Segretario Stefano Ferrante, che lo ha promosso, sostenendo in giudizio le ragioni del sindacato.

Per l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, è solo il primo passo di una battaglia sui diritti che porterà la Rai davanti ai giudici del lavoro di Pescara e Bari per altre violazioni che hanno caratterizzato quella giornata di sciopero.