Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre le lancette dell’orologio vanno indietro di un’ora, e ciò significa un’ora di sonno in più durante la notte di transizione e un’ora in meno di luce durante le giornate a seguire.
Il momento esatto in cui si cambia l’ora nel 2024 è alle 3 del mattino di domenica 27 ottobre. Le lancette dell’orologio vanno portate indietro di un’ora, così che diventino le 2.
La maggior parte dei dispositivi elettronici effettua questo aggiustamento automaticamente, ma è necessario farlo manualmente sugli orologi analogici.
Il cambiamento dell’ora di notte è stato scelto per ragioni pratiche. Durante la notte c’è una minor circolazione di bus, treni e mezzi di trasporto in generale. Ciò significa che il disagio causato dal cambiamento è minore, e ci sono meno ostacoli logistici da affrontare.
Un’alternativa a questo approccio potrebbe comportare un impatto significativo sui viaggi aerei, ad esempio richiedendo una ristrutturazione delle piani di volo di tutte le compagnie aeree e un maggiore sforzo di coordinamento tra i Paesi.
L’adozione dell’ora legale è stata una convenzione stabilita oltre un secolo fa con l’obiettivo principale di risparmiare energia.
L’idea era quella di sfruttare al meglio la luce solare, estendendo il suo utilizzo nelle ore serali e riducendo così la dipendenza dalla luce elettrica.
Dal 2004 al 2022, l’ora legale ha portato a un risparmio totale di circa 10,9 miliardi di kWh in Italia, che si traduce in circa 2 miliardi di euro risparmiati dai cittadini.
L’ora legale ha fatto la sua comparsa in Italia nel 1920, è stata reintrodotta nel 1940 e adottata definitivamente nel 1966.
Questo significa che gli italiani si sono abituati al rituale del cambio dell’ora da decenni, ma le discussioni sulla sua rilevanza continuano a persistere.
Negli ultimi anni, c’è stato un crescente dibattito sull’abolizione dell’ora legale. Molti paesi dell’Unione Europea hanno adottato questa pratica, con il cambio che scatta l’ultima domenica di marzo alla stessa ora in tutti i Paesi.
Tuttavia la questione dell’abolizione è emersa in molte discussioni. Le regioni dell’Unione Europea che beneficiano di più dell’ora legale sono infatti quelle meridionali, dove le giornate estive non subiscono variazioni significative tra estate e inverno.
Invece nei Paesi settentrionali le giornate estive sono naturalmente molto più lunghe di quelle invernali e rendono il risparmio energetico meno significativo.
Il cambio dell’ora ha dimostrato di avere importanti effetti sulla salute, con alcune persone che lamentano problemi di sonno, cali di produttività e persino problemi di salute sul lungo termine, come sovrappeso e attacchi cardiaci.