Lo scontro tra israeliani e palestinesi, di ora in ora, sta diventando sempre più duro e incontrollabile. Non è una sorpresa. Le provocazioni degli estremisti di destra iniziate con la "passeggiata" di Ben Gvir nella Spianata delle moschee, subito dopo esser stato nominato ministro,  facevano ampiamente prevedere che miravano a creare un escalation nei già difficili rapporti tra le due popolazioni.

Ad accendere la miccia, le due notti di raid della polizia israeliana alla moschea di al-Aqsa all'inizio di questa settimana. Le violenze e gli arresti all'interno di quello che è considerato il terzo luogo sacro dell'Islam hanno causato rabbia e indignazione, anche nei Paesi arabi "amici" di Israele. 

Da Gaza, in risposta a quanto avvenuto a Gerusalemme, Hamas ha iniziato un attacco missilistico nel sud di Israele a cui l'Idf ha risposto con bombardamenti nella Striscia. 

Non solo. Giovedì, sono piovuti sul nord di Israele 34 razzi lanciati dal sud del Libano, in parte neutralizzati dall'Iron Dome, lo scudo di difesa dello Stato ebraico.

Chi è stato a lanciarli? Per Israele la mano è stata quella di Hamas, ma solo dopo aver ottenuto il via libera da Hezbollah. Ieri, Ismail Haniyeh, leader di Hamas, era a Beirut, ma non ha rivendicato il lancio dei razzi dal Libano.

In risposta, nella notte, le forze di difesa israeliane hanno bombardato obiettivi nel sud del Libano e a Gaza, da dove sono stati lanciati almeno 44 razzi verso Israele.

Questa mattina, la polizia israeliana ha aggredito decine di fedeli musulmani mentre si recavano a celebrare le preghiere dell'alba alla Moschea di Al-Aqsa, negando l'ingresso ai fedeli di età inferiore ai 40 anni. Nel resto della mattinata, si segnalano incursioni dell'esercito israeliano in alcune località della Cisgiordania che hanno creato il ferimento di almeno una decina di palestinesi.

Infine, in Cisgiordania, nei pressi dell'insediamento di Hamra, nella Valle del Giordano, due donne israeliane sono state uccise e un'altra è rimasta ferita gravemente a seguito di un attacco a fuoco. Le donne viaggiavano nell'auto che si è schiantata dopo essere stata colpita da colpi d'arma da fuoco. Le vittime erano due sorelle di 20 anni,  dichiarate morte sul posto, mentre la madre, 48 anni, è stata trsporatata in ospedale in condizioni critiche.

Nel bilancio del 2023, sono finora più di 90 - tra militanti e civili - i palestinesi uccisi dalle forze israeliane. Sono 18 (tra cui un ucraino) - quasi tutti civili - i morti israeliani.

Il gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu si riunirà per decidere il da farsi, mentre si susseguono le dichiarazioni dei parlamentari che invocano decisioni drastiche in risposta all'attentato. Il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, Herzi Halevi, ha dato il via al richiamo di un numero imprecisato di riservisti.



Crediti immagine: Times of Gaza - bombardamenti nella Striscia