Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro della salute Orazio Schillaci e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, lo scorso 27 settembre ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell'esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria.
Il testo introduce il reato di danneggiamento commesso all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia o nell'atto del compimento del reato di lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali.
Per chi commette tale reato, sono previste la pena della reclusione da uno a cinque anni e la multa fino a 10.000 euro, oltre all'arresto obbligatorio in flagranza.
Allo stesso modo, l'arresto in flagranza viene esteso a chi commette il reato di lesioni personali a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali.
Infine, si prevede l'arresto in flagranza differita per:
- i delitti non colposi per i quali è previsto l'arresto in flagranza, commessi all'interno o nelle pertinenze delle strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, in danno di persone esercenti una professione sanitaria o socio-sanitaria e ad esse ausiliarie nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio;
- i delitti commessi su cose destinate al servizio sanitario o socio-sanitario o presenti nelle suddette strutture.
Ai fini dell'arresto “in flagranza differita”, è necessario che sia attestata, in modo inequivocabile, la realizzazione della condotta criminosa e che l'arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla identificazione del soggetto e, comunque, entro le quarantotto ore dalla commissione del fatto.
"Chi lavora con grande fatica e sacrificio negli ambulatori e nei pronti soccorsi si pone al servizio del cittadino nel mondo più delicato della vita dell'esistenza. Il fatto che vengono offese, malmenati, devastati ambienti e strumenti essenziali è una cosa intollerabile. Malgrado le critiche che qualche volto abbiamo sentito che questo governo tende a panpenalizzare, estendere la tutela penale magari in modo ingiustificato, io ritengo che questo provvedimento abbia una generale condivisione”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella conferenza stampa al termine del Cdm. "L'intenzione del Governo è di prevedere nella prossima legge di bilancio una norma che ovviamente avrà adeguata copertura finanziaria per l'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle parti delle strutture sanitarie maggiormente interessate dalle aggressioni. Non la si è inserita in questo decreto legge perché è necessario un confronto con le Regioni che hanno la competenza in sanità e con il Garante della privacy, trattandosi di strutture per cui servono delle cautele nell'utilizzo anche da parte delle forze di polizia".