Con la diciassettesima settimana del 2025 si è ufficialmente conclusa la sorveglianza stagionale RespiVirNet, il sistema nazionale di monitoraggio delle infezioni respiratorie acute in Italia. I dati finali confermano una stagione influenzale senza precedenti, sia per numero di casi che per la varietà di virus circolanti.
Nell’ultima settimana di rilevazione (settimana 17/2025), l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) è scesa a 3,7 casi per mille assistiti, rientrando sotto la soglia basale e registrando un ulteriore calo rispetto ai 4,9 casi della settimana precedente. Tutte le Regioni e Province Autonome risultano ora sotto la soglia di allerta.
Tuttavia, il quadro generale della stagione 2024-2025 racconta un'altra storia: si stimano circa 16.129.000 casi di ILI in Italia, il numero più alto mai registrato nelle stagioni influenzali recenti. Una cifra che testimonia l’eccezionale diffusione dei virus respiratori durante l’inverno.
La percentuale di campioni risultati positivi all’influenza nella settimana 17 si attesta al 3,7%, in calo rispetto al 5,6% della settimana precedente. Dei 924 campioni analizzati, solo 34 sono risultati positivi all’influenza: 24 di tipo A (13 H3N2, 3 H1N1pdm09 e 8 non ancora sottotipizzati) e 10 di tipo B. Nessun caso è stato classificato come "non sottotipizzabile" o riconducibile a varianti insolite come l’influenza aviaria A/H5.
Altri virus respiratori continuano però a circolare con forza: 3,6% dei campioni sono risultati positivi al virus respiratorio sinciziale (VRS), mentre il SARS-CoV-2 è stato rilevato nello 0,7% dei casi. Ancora più significativa è la presenza di altri patogeni: 16% Rhinovirus, 7,3% Metapneumovirus, oltre a casi sparsi di Adenovirus, Parainfluenzali, altri Coronavirus umani (non SARS-CoV-2) e Bocavirus.
La persistente co-circolazione di virus diversi — in particolare Rhinovirus, Metapneumovirus e virus influenzali — ha contribuito al mantenimento di un’incidenza elevata di ILI anche a fine stagione. Un fenomeno che complica la diagnosi clinica e la gestione dei casi, specialmente nei soggetti più vulnerabili come anziani e bambini.
L’ultimo rapporto RespiVirNet include anche dati filogenetici aggiornati sulle emagglutinine (HA) dei virus influenzali rilevati in Italia, che aiutano a tracciare l’evoluzione genetica dei ceppi in circolazione. Le analisi di farmaco-suscettibilità su un sottocampione di virus influenzali non hanno finora evidenziato resistenze significative, segnalando una buona efficacia degli antivirali disponibili.
La stagione influenzale 2024-2025 si chiude con numeri storici e con un’evidente pressione sul sistema sanitario. Il ritorno in massa di virus respiratori, dopo anni di relativa tregua dovuta alle misure anti-COVID, ha mostrato tutta la fragilità dell’equilibrio virologico stagionale. La sorveglianza resta uno strumento fondamentale, ma la variabilità e la co-circolazione di agenti patogeni pongono nuove sfide che richiederanno approcci più dinamici nei prossimi anni.