Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha annunciato una drastica riduzione del suo coinvolgimento nel Dipartimento per l'Efficienza Governativa (Doge), da lui creato e guidato dallo scorso anno, dopo che la sua casa automobilistica Tesla ha registrato un crollo delle vendite e dei profitti nel primo trimestre dell'anno in corso. La decisione arriva tra proteste e boicottaggi dei veicoli e delle concessionarie Tesla in tutto il mondo, a cui hanno fatto seguito le pressioni degli investitori, preoccupati dalle conseguenze del suo attivismo politico.
Musk ha dichiarato che il tempo dedicato al Doge "diminuirà sensibilmente" a partire da maggio, limitando la sua attività di governo a uno o due giorni settimanali. La decisione fa seguito ad un calo del 20% delle vendite e un crollo del 70% degli utili netti nei primi mesi del 2025. Musk ha poi precisato di restare a disposizione di Trump "finché il presidente lo vorrà".
A peggiorare la situazione per Tesla, i dazi imposti da Trump alla Cina che hanno colpito la catena di approvvigionamento dell'azienda, che dipende da componenti realizzati in quella nazione e che poi vengono assemblati negli Stati Uniti.
Musk, nonostante tutto, si è anche scontrato con figure di spicco dell'amministrazione, come Peter Navarro, consigliere commerciale da lui definito "idiota" per aver sminuito il ruolo di Tesla come semplice "assemblatore" di auto. Nonostante ciò, Musk sostiene che l'azienda sia meno esposta ai dazi grazie alle filiere in Nord America, Europa e Cina, ma ammette: "Sono comunque un peso per chi ha margini bassi".
Nonostante Tesla punti sull'intelligenza artificiale per la ripresa, gli investitori restano scettici. Con problemi in aumento e un futuro incerto, Musk dovrà bilanciare ambizioni politiche e salvataggio dell'impero elettrico, in un contesto dove ogni mossa è sotto esame.
In dettaglio, nei primi tre mesi del 2025, gli utili di Tesla sono diminuiti del 71%. I ricavi totali sono diminuiti del 9% rispetto all'anno precedente, attestandosi a 19,3 miliardi di dollari, mentre i ricavi derivanti dalle vendite di automobili sono crollati del 20% nei primi tre mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Ma il declino di Tesla, non è solo da attribuirsi all'impegno politico di Musk. Infatti, nelò settore delle auto eletriche l'azienda deve affrontare una concorrenza crescente, soprattutto da parte di marchi cinesi come BYD. Nel 2024 Tesla ha venduto meno auto rispetto all'anno precedente, segnando il primo calo di vendite su base annua in oltre un decennio, e da gennaio a marzo 2025 le vendite sono diminuite di circa il 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
E non ci vuole molto a capire che sarà sempre peggio. Infatti, BYD ha ha dichiarato che i nuovi progressi fatti nella tecnologia collegata alla guida autonoma saranno disponibili anche nei modelli base.