Rispetto a quanto siamo abituati a vedere di solito, i tempi in un Gran Premio di Formula 1 tendono a migliorarsi sensibilmente nelle 3 sessioni di una qualifica. Invece, quello che è accaduto sabato sulla pista dell'Hungaroring per il Gran Premio d'Ungheria è stato l'esatto contrario.
Per quale motivo? Per la pioggia che ha iniziato a scendere in Q1 per poi continuare anche in Q2 e in Q3. Nella prima finestra delle qualifiche, la pioggia ha diminuito di intensità e le scuderie hanno potuto montare i pneumatici ultrasoft.
C'è stata un po' di suspence perché tutto è avvenuto quasi al termine del Q1, con il rischio che, se alcuni top team avessero ritardato il cambio, non avrebbero poi potuto partecipare allo step successivo. Con gli ultrasoft, Vettel è risultato il più veloce in pista. Nel Q2, prima che la pista si bagnasse di nuovo, perché aveva ripreso a piovere, Vettel che era entrato per primo ha messo a segno, anche in quella sessione, il miglior tempo.
Ma quello che vale per la pole è il tempo della Q3. Con la pista completamente bagnata ed i pneumatici scolpiti, il miglior tempo è stato quello di Hamilton con 1:35.658, seguito dal compagno di squadra Bottas staccato di due decimi.
Subito dietro partiranno le due Ferrari, rispettivamente, di Raikkonen e Vettel, più lente di mezzo secondo. Male le Red Bull, in special modo quella di Verstappen, solo settimo (Ricciardo era stato penalizzato in precedenza dall'errata strategia del proprio team nella scelta dei pneumatici), mentre Sainz e Gasly, con Renault e Toro Rosso, hanno ottenuto rispettivamente il quinto e il sesto tempo.
In ottava posizione la Toro Rosso di Brendon Hartley in quella che è stata la sua prima presenza in Q3, mentre le due Haas di Magnussen e Grosjean si sono piazzate al nono e decimo posto.