A Monza Hamilton aveva vinto soprattutto grazie alla Ferrari che, complice la sfortuna, complice gli errori di Vettel, aveva permesso al pilota inglese di portarsi a 30 punti dal suo principale concorrente per la conquista del titolo iridato. Nel Gran Premio di Singapore, però, la Mercedes e, soprattutto, Hamilton hanno vinto la gara mettendoci solo del proprio, senza che la Ferrari stavolta abbia fatto harakiri.

Quel che però è ancor più grave, sempre in proiezione campionato del mondo piloti (e costruttori), è che entrambi i circuiti, sulla carta, erano da considerare come favorevoli alla Ferrari.

La gara sul circuito di Marina Bay Street, subito dopo il via, si è fatta subito interessante con Vettel, che dopo un primo tentativo andato a vuoto, è riuscito a passare alla curva 7 la Red Bull di Verstappen, portandosi subito in seconda posizione.

Subito dopo il sorpasso, però, la direzione gara segnalava l'ingresso in pista della safety car, perché poco più indietro la Force India di Perez aveva spinto la vettura del suo compagno di squadra sul muro di protezione, danneggiandola tanto da non consentire al pilota di poter rientrare ai box.

Alla ripresa della corsa, si può dire che non accadrà più nulla! Hamilton gira con un ritmo da gita della domenica per risparmiare le gomme, in modo da spostarne il cambio intorno al ventesimo giro, come se avesse montato degli ultrasoft invece dei più "prestazionali" ipersoft. La configurazione della pista gli permette di gestire questa strategia senza alcuna difficoltà.

Al box Ferrari decidono una contromossa. Fanno rientrare Vettel prima del previsto, montando sulla sua monoposto degli ultrasoft, invece dei pneumatici soft, più indicati per arrivare a fine gara. L'intenzione è quella di dare al tedesco una vettura che possa avere più grip e più velocità rispetto agli avversari, anche mettendo loro dei dubbi sulla strategia di gara da seguire.

Invece, accade l'esatto contrario. Vettel con i nuovi pneumatici gira più piano degli avversari e continuerà anche ad andare più piano quando quelli monteranno, qualche giro più tardi, le gomme gialle arrivando a fine gara senza alcun problema, mentre la Ferrari del tedesco dovrà pure rallentare per evitare un'ulteriore sosta ai box.

Una debacle per la casa di Maranello che, al momento, è difficile definire se dovuta più alle condizioni della vettura o alle decisioni prese ai box. In ogni caso, si è arrivati alla fine con le monoposto nello stesso ordine con cui erano partite: Hamilton, Verstappen, Vettel, Bottas, Raikkonen e Ricciardo.

Il problema, però è che con sei gran premi ancora da disputare - certamente non pochi - Hamilton, oggi alla sua 69esima vittoria in carriera, porta a 40 punti il suo distacco da Vettel.

Completano l'ordine di arrivo dei piloti a punti Alonso (McLaren), al settimo posto unico dei non doppiati, Sainz (Renault), Leclerc (Sauber) e Hulkenberg (Renault).

Appuntamento tra due settimane all'autodromo di Soci dove si correrà il Gran Premio di Russia.