"Lotta alla siccità, ricerca e sicurezza: importanti novità e provvedimenti del Governo in Consiglio dei Ministri".
Così Giorgia Meloni ha riassunto, via social, i provvedimenti del CdM numero 27 che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi.
Queste le misure per quanto riguarda la siccità:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e dei ministri delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.Con il decreto, si introducono specifiche misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre dispersioni di risorse idriche. Si prevedono, tra l’altro: un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR; l'aumento dei volumi utili degli invasi; la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito; il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo; l'introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione. Tali misure troveranno immediata attuazione anche grazie al sistema di governance delineato, che prevede:
- l’istituzione della cabina di regia, con il compito di effettuare entro 30 giorni una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per far fronte, nel breve termine, alla crisi idrica e, tra queste, quelle suscettibili di essere realizzate da parte del Commissario straordinario nazionale. Nel caso di ritardi o di altre criticità nella realizzazione di singoli interventi infrastrutturali del settore idrico, la Cabina di regia attiva procedure volte a superare i ritardi o le criticità emerse e può anche nominare singoli Commissari ad acta;
- la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024. Il Commissario realizzerà, in via d'urgenza, gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgerà ulteriori funzioni, tra le quali la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi, la verifica e il coordinamento dell'adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi, la verifica e il monitoraggio dell'iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi finalizzati alle operazioni di sghiaiamento e sfangamento, l’individuazione delle dighe per le quali risulta necessaria e urgente l'adozione di interventi per la rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi, la ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell'ambito delle risorse del “Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi”. Il Commissario, in caso di perdurante inerzia nella realizzazione degli interventi e delle misure elencate da parte dei soggetti responsabili, potrà essere indicato dal Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Consiglio dei ministri e sentito il soggetto inadempiente, al fine di adottare, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti necessari o di eseguire i progetti e gli interventi.
Questo il provvedimento relativo al rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni (decreto-legge) relativo a ricerca e sicurezza:
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha approvato un decreto-legge relativo al rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni.Il decreto interviene al fine di consentire alle pubbliche amministrazioni, sulla base delle necessità espresse, il potenziamento delle proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica.Il testo innalza al 12%, fino al 31 dicembre 2026, la percentuale massima per la copertura con personale estraneo alle amministrazioni pubbliche dei posti dirigenziali di amministrazioni che rivestono il ruolo di stazioni appaltanti per il PNRR. Inoltre si incrementano, come già previsto in base agli stanziamenti effettuati con la legge di bilancio per il 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), le dotazioni organiche delle amministrazioni centrali, dando termine al 30 giugno per la conseguente riorganizzazione delle strutture e con la previsione delle relative procedure di assunzione del personale.Si potenziano le dotazioni organiche delle Forze armate, delle Forze di polizia, del Corpo delle Capitanerie di porto, dei Vigili del fuoco, del personale militare e di polizia e si prevede l'istituzione e la disciplina della carriera dei medici nel Corpo di Polizia Penitenziaria.Si istituisce l'Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, con abrogazione dell'Osservatorio nazionale del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche e della Commissione tecnica per la performance.Sono destinati contributi al potenziamento della struttura organizzativa della Lega italiana per la lotta contro i tumori.Per l'anno scolastico 2023/2024, si prevede una procedura straordinaria di reclutamento per i docenti, inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli appositi elenchi aggiuntivi, che sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno. Inoltre, si interviene sulle modalità di svolgimento del concorso per i dirigenti tecnici con funzioni ispettive del Ministero dell’istruzione e del merito, in modo da sbloccare le procedure per il relativo reclutamento.Si prevedono specifiche disposizioni in relazione al trattamento accessorio per la valorizzazione del personale degli enti di ricerca.Si introduce, infine, una disposizione che riguarda titoli preferenziali per la qualifica di agente ed ispettore fitosanitario.
Nel frattempo, le opposizioni, puntano il dito su un altro problema che il governo però non sembra aver ancora individuato come emergenza, il SSN, su cui il 5 Stelle Conte ha lanciato questo allarme:
"La fine del Sistema sanitario nazionale pubblico e universalistico porterà a un disastro sociale ed economico senza precedenti. Ma temo che nessuno se ne renda contoNella Giornata mondiale della Salute è doveroso prendere in forte considerazione l'allarme lanciato nelle scorse settimane da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.Mentre il Governo continua a puntare sull’aumento delle spese militari, battendosi perché siano scorporate dai vincoli di bilancio, i problemi quotidiani che i cittadini vivono sulla propria pelle rimangono sullo sfondo, privi di risposta.Nella sanità la situazione sta diventando drammatica.Le liste di attesa aumentano, i pronto-soccorso scoppiano, mentre medici specialisti e infermieri scarseggiano. Le stime dei sindacati di settore calcolano una carenza di oltre 60.000 infermieri nell’organico del nostro sistema sanitario nazionale, mentre le dimissioni dei medici dalle strutture pubbliche nel biennio 2020-2021 sono state circa 7 al giorno, e sono in costante aumento. Chi può si rifugia nelle strutture private, di qui la crescita della spesa sanitaria privata, che ha superato il 25% di quella complessiva, per un importo di 623 euro a persona. Con il risultato che si acuiscono le diseguaglianze già esistenti: si oscilla da un massimo 849 euro pro-capite a un minimo di 335 euro, con un’ovvia sperequazione tra le regioni del Nord e le regioni del Sud.Il Governo in carica non fa nulla per invertire questa deriva che sta portando ad abbassare il livello delle prestazioni e ad aumentare i tempi delle liste di attesa. In base ai documenti di bilancio il Governo ha programmato una spesa sanitaria per il 2025 del 6,1% del Pil, mentre nel 2019 era del 6,4%. Molte Regioni hanno già denunciato che saranno costrette a tagliare i servizi sanitari e ad alzare i tributi locali.Quando ragioniamo dei principi e dei valori a cui deve ispirarsi la nostra democrazia consideriamo anche questo: per la nostra Costituzione la guerra è un male che va ripudiato, la salute è l’unico diritto esplicitamente qualificato come fondamentale. Incrementare le spese militari e tagliare i servizi sanitari significa operare un completo ribaltamento dei nostri principi costituzionali".