Nelle ultime ore, il portavoce del presidente ucraino, Serhiy Nikiforov, ha smentito l'esistenza di una lettera inviata dal leader ucraino Volodymyr Zelensky a Donald Trump, nonostante quest'ultimo lo avesse annunciato nel suo discorso tenuto ieri al Congresso.
Nikiforov, in un commento rilasciato al portale di notizie Liga.net, ha precisato che non esiste alcuna lettera formale inviata da Zelensky a Trump. Il portavoce ha chiarito che l'ex presidente statunitense faceva riferimento, in realtà, a un post pubblicato da Zelensky su un social network. Il post in questione descriveva l'incontro nello Studio Ovale e l'insoddisfazione del leader ucraino riguardo all'esito del colloquio, sottolineando che l'Ucraina non desidera una guerra senza fine.
Trump, inoltre, aveva anche parlato di segnali di pace da parte di Mosca, facendo intendere ulteriori sviluppi rispetto ai recenti colloqui di Riad. In realtà, anche in relazione a ciò vi è stata una smentita da parte di Mosca.
Infatti, la Tass oggi ha riportato queste parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: "Non ci sono ancora negoziati sulla situazione in Ucraina. C'è il desiderio, espresso dalla Casa Bianca, di fermare quello che, secondo le loro stesse ammissioni, è stato avviato dall'amministrazione americana sotto Biden". Zakharova ha poi aggiunto che dopo i recenti colloqui tra Usa e Russia ci sono già alcune risoluzioni, ma restano molte domande".
In compenso, però, più fonti ufficiali dell'amministrazione Trump confermano che a partire da oggi gli Stati Uniti hanno smesso di condividere con Kiev le informazioni di intelligence, senza però fornire ulteriori dettagli al riguardo.
Lo ha detto ai giornalisti il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, aggiungendo che gli Stati Uniti sono attivamente impegnati nei colloqui con l'Ucraina per far avanzare i negoziati su un accordo sui minerali e su un potenziale accordo di pace con la Russia.
La notizia è stata confermata anche dal direttore della CIA John Ratcliffe:
"Il presidente Trump ha chiesto una pausa. Come ho detto, il presidente Trump è il presidente della pace, non c'è mai stata una guerra sotto la sua guida e vuole porre fine alle guerre esistenti.E così in questo caso, come tutti hanno visto accadere, il presidente Trump si è chiesto seriamente se il presidente Zelensky fosse impegnato nel processo di pace, e ha detto: fermiamoci un attimo, voglio darvi la possibilità di rifletterci.E avete visto la risposta del presidente Zelensky, che ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma: Sono pronto per la pace e voglio che la leadership di Donald Trump realizzi questa pace.E quindi penso che sul fronte militare e su quello dell'intelligence, la pausa che ha permesso che ciò accadesse, penso che scomparirà , e penso che lavoreremo fianco a fianco con l'Ucraina, poiché dobbiamo respingere l'aggressione che c'è lì, ma [era necessario] per mettere il mondo in una posizione migliore affinché questi negoziati di pace possano andare avanti".
Tra bugie, conferme e smentite, l'unica verità certa è che gli Stati Uniti stanno ricattando il presidente Zelensky con ogni mezzo affinché accetti le condizioni di accordo sul cessate il fuoco che gli sherpa di Washington hanno probabilmente già pattuito con i russi a Riad.
Attualmente Trump e Putin si sono alleati e Washington, non potendo dichiararlo pubblicamente perché una bella fetta di elettorato repubblicano non lo accetterebbe, cerca con ogni mezzo di costringere l'Ucraina, e di conseguenza l'Europa, ad accettare una pace alle condizioni dettate da Mosca.