«Te l'ho detto al telefono e te lo ripeto stamattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori. Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e a cui voglio bene». «Al momento non commento le dichiarazioni lette sul quotidiano La Stampa»...
E tutto questo, senza contare i nuovi documenti fatti circolare a difesa della sua «dignità», tra cui l'audio di una telefonata con un dirigente del ministero e lo screenshot di una mail in cui le vengono forniti contatti «per la sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi».
Così Maria Rosaria Boccia, in giornata, aveva "introdotto" l'intervista che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, aveva deciso di rilasciare al Tg1 (dialogando poi con il direttore Gian Marco Chiocci), per giustificare la pochade che lo ha visto protagonista, suo malgrado, e che ha caratterizzato il dibattito politico in Italia negli ultimi giorni.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso ministro della Cultura nell'incontro avuto con la premier, lui le avrebbe presentato le proprie dimissioni, che però sarebbero state respinte. Meloni, in cambio, avrebbe preteso che Sangiuliano si prestasse a questa sorta di gogna mediatica - andata in onda ieri sera - per dimostrare che non un soldo del suo ministero era andato alla signora Boccia, non avendo un incarico istituzionale. Per la premier, l'importante era dimostrare che del denaro pubblico non era stato speso e questo, secondo lei, non coinvolgerebbe il governo nella vicenda.
Meloni non si è certo preoccupata che tutto ciò potesse anche poi corrispondere all'umiliazione in diretta tv di Sangiuliano che, tra l'altro, non sembra neppure essersi posto il problema. E così lo abbiamo visto mentre si affaccendava a mostrar pezze d'appoggio a testimonianza che viaggi e soggiorni della sua "consulente in pectore" li aveva pagati di tasca propria e a frignare chiedendo perdono alla moglie per averle messo le corna.
Contento lui...
Intanto, però, la pochade non sembra esser terminata. La dottoressa Boccia, novella Feydeau, infatti continua a pubblicare sui propri profili social nuove indiscrezioni e commenti che fanno pensare che sia in possesso di immagini, documenti e registrazioni (chat, audio, video) che potrebbero mettere ulteriormente in imbarazzo il ministro Sangiuliano e la sua ricostruzione dei fatti.
Non resta che mettersi alla finestra e vedere quel che accadrà.
Nel frattempo, però, le opposizioni hanno iniziato a fare il loro lavoro. Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ha presentato un esposto alla Procura di Roma per sapere se Boccia abbia o meno utilizzato mezzi e servizi dello Stato.
Italia Viva ha chiesto una riunione dei capigruppo per calendarizzare al più presto un'informativa urgente della premier sul caso e Matteo Renzi ha descritto Sangiuliano come "lo zimbello del Paese".
I dem hanno nuovamente insistito sulle dimissioni ed Elly Schlein ha paragonato il governo a "una saga di Beautiful", mentre Debora Serracchiani non ha mancato di commentare la messinscena andata in onda su una rete tv del servizio pubblico:
"Siamo oltre Telemeloni, il Tg1 ieri sera è andato in onda in formato cinepanettone di Natale. Di quelli stanchi e forzati. A chi serve tutto questo? Un ministro della Repubblica umilia se stesso e l'istituzione che rappresenta. Un direttore di testata Rai accetta di fargli da spalla. Governo e informazione pubblica ne escono ancora ammaccati. Presidente Meloni va tutto bene? Fermatevi".
Il meno duro è stato il leader pentastellato Giuseppe Conte, deciso a anche lui a chiedere al ministro di riferire in Parlamento, ma non ancora persuaso che occorrano le dimissioni, dichiarando che valuterà tutti gli elementi.
Per concludere, c'è da aggiungere anche che i media hanno notato la visita del presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, al ministero della Cultura. Giuli è indicato come possibile sostituto di Sangiuliano nel probabile futuro rimpasto di governo di cui potrebbe approfittare Meloni dopo la nomina di Fitto a commissario Ue.
Aggiornamento
Qualunque cosa possa significare, così Maria Rosaria Boccia ha commentato l'intervista rilasciata da Sangiuliano:
"Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all'interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale.Non sono io a esercitare ricatti o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall'arroganza e dal capriccio di un potere tirannico.La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, “una che si vuole accreditare”, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e “un amore culturale”. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o “l'altra persona”, sfruttando un momento strategico per il Paese?"