Esprimendo solidarietà alle sorelle ed ai fratelli del Popolo Srilankese, auspico che con le dimissioni del Primo Ministro, Mahinda Rajapaksa, possa appianare le tensioni che si respirano ogni giorno in Sri Lanka e riportare distensione nei rapporti tra la collettività e le Istituzioni, con queste parole, il Direttore Generale Internazionale di Sicurezza Sociale Interforze - United Nations Intergovernment Organizzation, che invita la comunità ad attendere gli sviluppi di chi sta quotidianamente lavorando per risollevare le sorti dello Sri Lanka.

Prosegue con una considerazione personale, compiendo un analisi di politica estera, della situazione che sta flagellando lo Sri Lanka, che vive la crisi più profonda della storia, fin dalla sua indipendenza. Dalla sua valutazione, H.E. Salvatore Abbruzzese, leader indiscusso della comunità internazionale e da anni vicino allo Sri Lanka, identifica una serie di problematiche che trascinatesi nel tempo portano alla situazione di oggi, premesso che l'economia principale dell'isola è basata su turismo ed esportazione, ovvero ritiene che i fatti abbiano origini ben più lontane, in cui dopo un periodo discreto per le economie srilankesi a seguito della ripresa post fine del conflitto interno, nel 2019 si sono consumati dei vili attacchi terroristici nel periodo della Pasqua, che hanno comportato inevitabilmente il calo delle prenotazioni turistiche nel paese, in contemporanea la scelta delle Autorità di abbassare il gettito fiscale tagliando di oltre la metà l'IVA portandola al 7%, ciò ha comportato di conseguenza un minor introito nelle casse dello Stato, con l'avvento della Pandemia poi la situazione è andata via via peggiorando in quanto dopo 2 anni di blocco del turismo, principale fonte del PIL locale, la crisi si è fatta sentire notevolmente, giungendo agli inizi di quest'anno con una situazione economica di certo non facile per il popolo singalese, ma ancora più gravata dall'invasione dell'Ucraina e dai venti di guerra che ne derivano, che ha definitivamente messo KO almeno per il momento le economie turistiche del paese ma non solo, infatti tra le moltitudini di danni causati da ciò vi è l'aumento del petrolio e di conseguenza dei costi di tutte le materie prime, si basti pensare che aumentando i costi del trasporto e dell'energia elettrica, tutti i costi vengono triplicati, nonché ha cagionato la paralizzazione dell'export di thè ed altri prodotti locali destinati al mercato dell'area ex URSS, tutto ciò ha inevitabilmente comportato una grave crisi economica ed il default delle politiche economiche nazionali. 

Ora si sta cercando di compiere dei passi notevoli per porre rimedio a queste situazioni, comprendendo lo stato d'animo e le tensioni che possano essersi generate nei confronti di chi ha governato finora, auspico che con le dimissioni del governo precedente, la situazione possa ritornare meno belligerante da poter fermare le violenze e le proteste di massa, consentendo alla comunità internazionale di lavorare ad un piano globale per la ripresa economica dello Sri Lanka e non solo, ma tutto ciò dipende anche dal popolo perché tensioni e rivolte, vanno fermate altrimenti il ricorso all'uso della forza e la proclamazione di coprifuochi e stato d'emergenza diventano inevitabili.

Forza Sri Lanka, rialzati nella Pace, gloriosa più che mai.