Sul Milan rimangono tanti dubbi relativi alla solidità economica del suo azionista che, nonostante dichiarazioni di facciata, non sembra fornire sufficienti garanzie. Di contro, però, al momento dell'arrivo di Rino Gasttuso in panchina, le sorti sportive dei rossoneri sono drasticamente mutate. Dopo alcune partite "di assetto" il Milan ha iniziato ad ottenere risultati positivi, i giocatori hanno preso fiducia nei propri mezzi e, ultimamente, la squadra comincia pure a macinar punti.

La vittoria ottenuta per 2-0 in trasferta sul campo della Roma ne è la riprova. Una vittoria convincente ottenuta con merito e non a causa di eventi fortunati ed irripetibili. Ed è proprio in considerazione di ciò che Gattuso, nel post partita, si è lasciato andare a queste dichiarazioni:

«La soddisfazione più grande è vedere la mentalità e la reazione della squadra. Al primo schiaffo scomparivamo dal campo e i giocatori si affidavano alle individualità, ora siamo una squadra compatta, che gioca in profondità e ha grandi qualità tecniche.

Da quando sono arrivato a Milanello c'è gente che si è sacrificata e ha fatto fatica, ha sofferto perché il modo di lavorare era diverso: il primo mese è stato difficile, ma i ragazzi mi hanno sempre ascoltato in tutto. E ora non perdiamo da 12 gare: merito loro.

La cosa che mi piace di più di questa squadra è che l'età media di 23-24 anni, i margini di miglioramento sono ampi. Ma non dimentichiamoci delle figuracce a Benevento e a Verona, agli errori di questa stagione, perché questa squadra poteva avere molti più punti. Ricordiamoci dei sacrifici fatti, delle parole dette in passato, per dare sempre di più.»

Sembrano lontani i tempi in cui critici e tifosi spernacchiavano la dirigenza, dileggiando Fassone e soprattutto Mirabelli, definito a più riprese inadeguato a ricoprire l'incarico di direttore sportivo di una squadra importante come il Milan.

E a dimostrazione di come siano alterne le fortune nel mondo del calcio, quello che a Roma sembrava un'amore eterno tra squadra, dirigenti e tifosi, si sta trasformando in una sorta di tragedia con i tifosi contro il presidente e la squadra ed il presidente contro tifosi e squadra.

Dopo la sconfitta nella gara d'andata degli ottavi di finale di Champions in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk, il presidente della Roma James Pallotta si attendeva dalla squadra uno scatto d'orgoglio per cancellare la prestazione non certo positiva offerta mercoledì scorso nei secondi 45 minuti. Ma la risposta non è arrivata. Tanto che la Roma è stata sorpassata in classifica da Lazio e Inter, mentre le prossime due sfide la vedranno impegnata contro il Napoli e di nuovo contro lo Shakhtar all'Olimpico.

Secondo Il Messaggero, il presidente della Roma ha criticato non tanto il tecnico Di Francesco, quanto la mancanza di grinta della squadra. Così il direttore sportivo Monchi è stato convocato a Boston per un vertice cui, fatalmente, non potranno non seguire provvedimenti!