1) I palestinesi hanno eletto Hamas a Gaza e lo farebbero in Cisgiordania se si andasse a votare.2) Hamas non vuole la pace con Israele, vuole distruggere Israele. Per conseguenza la pace è possibile solo dopo la sconfitta di Hamas.3) L’analisi storica sul conflitto arabo-israeliano è utile e interessante ma non cambia la situazione che ho sopra descritto.4) Netanyahu è stato una sciagura per Israele come spiega bene Harari oggi sul Corriere, ma ciò non cambia la situazione che ho sopra descritto.5) Se uno stato viene aggredito con uccisioni efferate di civili inermi da parte di un vicino, deve reagire. Se fosse successo a noi reagiremmo, non ci sarebbero alternative possibili. Aggiungo che se Hamas non sarà distrutta conquisterà prima o poi la Cisgiordania e il conflitto si allargherà.6) A Gaza i civili sono usati come scudi umani. Compito degli Israeliani è favorire vie di fuga, avvertire la popolazione civile affinché si sposti nelle zone meno a rischio (il che sta accadendo), evitare il più possibile vittime collaterali. Ma non può accettare il diktat “siccome Hamas ha le basi in una zona densamente popolata non possiamo reagire alla macellazione dei nostri civili”.7) I palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato. Ma gli Israeliani hanno il diritto di difendere il loro. Entrambe le cose saranno possibili solo se Hamas verrà definitivamente sconfitta.

Quelle sopra ricordate, sono le dichiarazioni surreali di Carlo Calenda sul conflitto in atto tra Hamas e Israele. Come suo solito, il senatore di Azione fa affermazioni che presuppone siano inappellabili, che pretende debbano esser considerate al pari di quelle delle tavole della legge, invece sono sempre, o quasi sempre, solo affermazioni che esprimono una verità di parte che lui pretende di smerciare come oggettiva.

Perché ricordarlo in relazione al conflitto in atto in Medio Oriente? Perché, in questo caso, le affermazioni di Calenda sono anche la rappresentazione che la maggior parte del mondo politico, in Italia e nel resto dei Paesi occidentali, vuole rivendere come realtà di ciò che accade tra israeliani e palestinesi.

L'analisi storica sul conflitto arabo-israeliano è utile e interessante perché spiega la contrapposizione attuale tra ebrei israeliani e palestinesi... oltre le responsabilità di quanto sta accadendo adesso, che hanno come origine la nascita dello Stato ebraico, permessa e attuata in modo tale da generare ciò che ancora, dopo 75 anni, stiamo osservando.

"Se uno Stato viene aggredito con uccisioni efferate di civili inermi da parte di un vicino, deve reagire", dice Calenda.

Come già altri hanno ricordato, fino a poche settimane fa, a partire dal 2008, l'OCHA ha conteggiato 6.407 morti palestinesi, uccisi dagli israeliani. Di questi 5.365 risiedevano a Gaza. Anche gli israeliani sono stati vittime delle tensioni di un conflitto che, con alti e bassi, dura da decenni: dal 2008 ne sono morti 308.

Pertanto in base alla logica di Calenda, "se fosse successo a noi reagiremmo, non ci sarebbero alternative possibili". Ma allora, se questo è il metro, e se quelli sopra riportati sono i dati, tragici, di una contabilità mortuaria che risale fino allo scorso settembre, allora dovremmo pensare che Hamas avesse tutto il diritto di ammazzare indiscriminatamente i civili israeliani, come ha fatto nel sud di Israele.

Calenda afferma che a Gaza i civili sono utilizzati come scudi umani, ma si dimentica di dire che Gaza è circondata da una barriera che a nord, a est e a sud delimita i confini della Striscia i cui valichi, escluso uno, sono controllati da Israele... a ovest c'è il mare e la marina israeliana. Da Gaza, praticamente un ghetto, non è mai possibile uscire se non con il placet dei soldati israeliani, da più di 15 anni.

E per Calenda, evacuare in poche ore 1,1 milioni di persone dal nord di Gaza verso il centro e il sud di Gaza, dove vivono 1,2 milioni di persone sarebbe un gioco da ragazzi. La Striscia di Gaza è uno dei luoghi più densamente abitati della Terra e tra i meno attrezzati, sotto ogni punto di vista. Inoltre, l'evacuazione è stata suggerita da Israele dopo che lo Stato ebraico ha imposto il blocco di cibo, acqua, carburante, elettricità e comunicazioni a tutti gli abitanti di Gaza. Per non parlare di come era impossibile spostare i malati degli ospedali, ormai al collasso per assistere gli oltre 8mila feriti causati dai bombardamenti di Israele... per gli oltre 2.200 morti, invece, non c'è bisogno di assistenza medica.

Ma Calenda, quando ha parlato che gli israeliani avevano pure umanamente concesso dei corridoi per l'evacuazione dei civili paestinesi, si è però dimenticato di ricordare che erano anche una trappola, visto che sono serviti a questo...

Si potrebbe anche ricordare a Calenda le origini di come è nato lo scontro tra palestinesi e israeliani, di cui, in base a quanto ha affermato, dimostra di non sapere niente... ma non c'è da stupirsene. 

Ci vuole spazio e tempo, perché si finirebbe per aprire un inciso che meriterebbe un intero libro. Limitiamoci allora a verificare la sua ultima affermazione: "I palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato. Ma gli Israeliani hanno il diritto di difendere il loro. Entrambe le cose saranno possibili solo se Hamas verrà definitivamente sconfitta".

Anche questa è un'affermazione assurda, quasi indecente, perché implicitamente fa intendere che un accordo è possibile solo dopo un ennesimo conflitto. Hamas è solo una scatola vuota sicuramente guidata da interessi di Paesi stranieri, vedi "anche" l'Iran, che usano la causa palestinese, che non è certo al centro dei loro interessi. Chi riempie e tiene in vita quella scatola? Le ingiustizie, le angherie, l'oppressione, le uccisioni... per farla breve, l'apartheid decennale messo in atto da Israele con il colpevole supporto dell'occidente. 

Se l'occidente decidesse che Israele non può più mettere in atto la propria politica di apartheid con sanzioni e un contingente Onu che iniziasse ad operare almeno in Cisgiordania, la questione palestinese si risolverebbe in pochissimo tempo... pacificamente! 

Invece, i soloni alla Calenda che sventolano lo spauracchio di Hamas non vogliono la pace, finendo per supportare, consapevolmente o meno, gli ebrei (non solo israeliani) che hanno come obiettivo quello di inglobare anche la Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est all'interno dello Stato di Israele.

Che cosa non si fa per un voto.

Ora, l'occidente, ci vuol far credere che le violenze e le uccisioni di questi ultimi sette giorni siano solo colpa di Hamas e che Israele abbia diritto di trucidare, oltre ai 2.200 civili già trucidati, altrettanti palestinesi con un attacco di terra... a meno che non si "accontentino" di farli morire di fame o di sete. 

E perché le opinioni pubbliche dei paesi occidentali non abbiano coscienza della realtà, questa viene raccontata dai media facendo credere che Hamas sia da considerare al pari della Russia che ha invaso l'Ucraina, pretendendo di far credere che chi non si allinei a tale narrazione sia il solito neonazista antisemita, negazionista, ecc.

E per non correre rischi, quei governi hanno pure vietato le manifestazioni non a favore di Hamas, come ad esempio vogliono far credere gli sgangheratissimi (post) fascisti dell'estrema destra italiana, ma a favore della Palestina e dei palestinesi, popolo oppresso. 

Ma, nonostante i divieti....