Anche quest'anno, il governo annuncia l'apertura della presentazione delle domande per la pensione anticipata con Opzione Donna e Quota 103, due misure che, sebbene presentate come "agevolazioni", nascondono in realtà l'ennesima presa in giro per i lavoratori italiani. Mentre altri Paesi europei trovano soluzioni per garantire una pensione dignitosa ai cittadini, in Italia si continua a rimandare la riforma strutturale che superi finalmente la legge Fornero, lasciando milioni di lavoratori in balia di un sistema sempre più penalizzante.

Non solo l'età pensionabile viene progressivamente innalzata, avvicinandosi progressivamente alla soglia dei 70 anni, ma chi riesce a lasciare il mondo del lavoro si ritrova con assegni pensionistici ridicoli, spesso dimezzati rispetto agli stipendi percepiti fino all’ultimo giorno di lavoro. Un divario inaccettabile rispetto ai pensionati di appena un decennio fa, che godevano di assegni equiparati all’ultima retribuzione percepita.

Il sistema pensionistico, invece di offrire certezze e serenità, diventa ogni anno più ingiusto e insostenibile per chi ha lavorato una vita intera. Le soluzioni proposte, come Opzione Donna e Quota 103, sono strumenti che obbligano a pesanti penalizzazioni economiche, rendendo la pensione un lusso per pochi. Anche l'APE Sociale, seppur prorogata fino alla fine del 2025, rimane un contentino che non affronta il problema alla radice.

Le domande per accedere a queste misure possono essere presentate tramite il sito www.inps.it, gli istituti di patronato o il Contact Center dell’INPS. Ma la vera domanda è un’altra: fino a quando i lavoratori italiani dovranno subire questa ingiustizia, vedendo allontanarsi sempre di più il diritto a una pensione dignitosa?

È ora di dire basta ad una politica che scarica il peso delle riforme sempre e solo sulle spalle di chi lavora. Una vergogna senza se e senza ma!