Per chi segua le vicende politiche di Raffaele Fitto, un giorno lo troverà impegnato a presenziare un evento qui e il giorno successivo là... quando invece non sia impegnato in qualche convegno. In alcune occasioni può essere persino intravisto a Bruxelles... a chiedere chiarimenti. Se proprio non è impegnato in nessuna di tali attività, allora Fitto passa il tempo sui social e sui media a tessere le lodi della premier Meloni, sua "capa" di partito ed eventuale datrice delle sue future fortune politiche.

Ma Fitto - marito di Adriana, padre di Totò, Gabriele e Anna - non è anche ministro di Politiche Europee, Coesione e Sud e, soprattutto, PNRR? Già... il PNRR... che fine ha fatto?

Se lo chiedono anche quei sindaci e presidenti di Regione che tentano di portare avanti i progetti per lo sviluppo e la riqualificazione dei territori cui Fitto, lo scorso luglio, ha tolto 13 miliardi di euro (del PNRR), aggiungendo che sarebbero stati comunque ristorati con altre risorse, di cui ancora non hanno però visto un centesimo. Si tratta di migliaia di progetti, i cui lavori, in alcuni casi, erano già persino iniziati.

L'Europa ha dato all'Italia oltre 200 miliardi di euro, di cui una parte addirittura "in regalo" ed il governo della grande (si fa per dire) Meloni quei soldi non li usa, mettendo pure in difficoltà le amministrazioni locali... persino quelle (post) fasciste.

Per lo spreco dei soldi del PNRR che quasi certamente l'attuale esecutivo getterà al vento, stavolta a chi darà la colpa Giorgia Meloni? Chi sarà il nuovo nemico che, proditoriamente, sarà accusato di averle fatto lo sgambetto? Lo sapremo a breve.

Invece, rimane un mistero sul come Meloni possa finanziare il ponte di Salvini, che deve iniziare e costa 15 miliardi, mentre non abbia ancora assegnato i 13 miliardi a comuni e regioni che li attendono da luglio, anche per portare avanti lavori che erano già in corso.

E per fortuna (i post fascisti) dicevano di essere quelli bravi.