Sarà il 44esimo vertice tra i Paesi del G7 quello che dall'8 al 9 giugno 2018 avrà luogo in Canada, nel Quebec, al Manoir Richelieu di La Malbaie.

In passato, i vertici del G7 erano occasioni formali dove i rappresentanti delle principali economie del mondo si incontravano per rinsaldare i propri legami o concordare gli ultimi dettagli sul lavoro delle rispettive diplomazie in merito a nuove decisioni da prendere... tutto all'insegna dell'ovvio e dello scontato.

Ma ancora Donald Trump non aveva potuto mettersi in moto. Il vertice di Taormina del 2017, a pochi mesi dal suo ingresso alla Casa Bianca, non aveva consentito al nuovo presidente degli Stati Uniti di poter mostare tutto il meglio (o il peggio, dipende dai punti di vista) di sé.

Ma in Canada Trump avrà modo di rifarsi. Che cosa lo fa pensare? Dalle serie di tweet sull'argomento postati da Trump sul proprio account, introdotti in questo modo...


Dopo essersela presa con Macron, Trudeau, l'Ue, i post successivi hanno avuto come obbiettivo solo il premier canadese. È già un passo avanti.

Ma, ad esser precisi, a dare il la al presidente Usa è stato per primo il presidente francese Macron che, arrivato in anticipo in Canada, aveva dichiarato che "al presidente americano può non dispiacere rimanere isolato, ma nemmeno a noi dispiace firmare un accordo a 6 se necessario".


Ottime premesse, non c'è che dire. Ed il fatto che Trump, prima di partire, abbia detto di volere di nuovo la Russia al tavolo dal 2019 - che tra l'altro ha risposto tramite il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, dicendo di non esser interessata - è solo un elemento in più per marcare le distanze dagli altri Paesi.

L'Italia, comunque, appena le agenzie hanno pubblicato la notizia, si è detta d'accordo.


E probabilmente, il premier Giuseppe Conte stavolta non ha dovuto neppure chiedere il permesso né a Di Maio, né a Salvini.