Incredibile ma vero, il Consiglio del liceo classico Albertelli di Roma ha rifiutato i 273mila euro del Pnrr.

“A questa scuola mancano professori e ha problemi di edilizia”, ha dichiarato Tommaso Marcon, rappresentante studentesco alla Consulta. (link). “I progetti presentati sono in realtà forme di trasformazione profonda delle modalità della didattica. Quello che noi preoccupa in maniera particolare è proprio la trasformazione dell’apprendimento”, secondo quanto riporta Ansa. “Non sarà la scuola delle nuove Ferragni” titola il Fatto Quotidiano..
Ma queste affermazioni (e queste carenze) sono  riferibili al Dirigente scolastico e al ministero dell'istruzione e del Merito? 
No, assolutamente.

Andando per ordine:

  1. le  proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici della scuola del dirigente scolastico sono oggetto di relazioni sindacali d'istituto (art. 6 CCNL Istruzione);  i criteri sono deliberati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d'Istituto (Ptof);

  2. la capienza e l'agibilità per circa 800 alunni e 30 classi non è inferiore a 2000 metri quadrati di aule e almeno 30 wc + 30 orinatoi di sanitari;  i criteri sono deliberati dal Consiglio d'Istituto (liste d'attesa);

  3. lo Stato è competente per gli organici di personale e per le dotazioni dei laboratori, ma non può intervenire per l'edilizia e per il dimensionamento che sono di stretta competenza regionale come lo sono quelle delle Aziende Sanitarie Locali preposte;

  4. la sede istituzionale in cui dirimere e portare a soluzione l'edilizia scolastica come gli organici dei docenti è il Consiglio Scolastico Provinciale, che dal 2001 doveva essere eletto su iniziativa della Regione e non più del Ministero;

  5. la "trasformazione profonda delle modalità della didattica" è oggetto di studi e formazione universitaria appositi, dove da anni i sistemi universitari  aggregano le Scienze dell'Apprendimento alla Comunicazione e all'Antropologia, ma è così da 'sempre' ... salvo le secolari resistenze tutte italiane verso il 'comportamentismo'.

E la vicenda del Liceo Albertelli di Roma è arrivata ai media nazionali e fa scalpore, al sol pensiero di quanti miliardi di Pnrr potrebbero tornare indietro per le decisioni di 7-8 persone in qualche consiglio qua e là.

Dunque, restano aperte delle domande.

Per quanti alunni e classi è agibile l'edificio? La formazione delle classi e degli organici fu contestata dai sindacati? La capienza è stata considerata dal Collegio e dal Consiglio? Gli iscritti sono residenti nello stesso municipio?

La Consulta ha sollecitato la Regione a formare il Consiglio scolastico provinciale? La Regione stanzia regolarmente ogni anno le somme necessarie alla manutenzione di quella scuola?

Le università e gli enti certificati romani offrono per le Scienze dell'Apprendimento una formazione rivolta al personale docente delle scuole? L'esigenza di un percorso formativo istituzionale è sentita dal personale scolastico?

Soprattutto, la domanda è: cosa ne penserebbe  di tutto questo Pilo Albertelli, filosofo liberale, docente proprio in quella scuola, che rifiutava  "la validità epistemologica dell'esperienza dei sensi" a favore di parametri razionali come l'evidenza e la necessità quali criteri della verità?