Il genocidio commesso dagli ebrei a Gaza ha anche connotazioni religiose
Nel commentare l'attacco del 7 ottobre, gran parte dei media italiani, seguiti da gran parte del mondo politico, hanno giurato e spergiurato che l'assalto dei movimenti della resistenza palestinese nel sud di Israele era da interpretarsi esclusivamente come un attacco di natura religiosa, in stile Stato Islamico, che non aveva nulla a che fare con l'occupazione israeliana e l'apartheid. Hamas e le altre fazioni armate di Gaza dovevano essere equiparate all'Isis.
Lo hanno dichiarato, spesso alzando la voce, i vari Mieli, Parenzo, Cerasa, Merlo, Sallusti, Senaldi, Nirentein... ecc. supportati da esponenti delle comunità ebraiche italiane con in testa Noemi Di Segni.
Perché ricordarlo? Perché è opportuno far loro presente che il genocidio in atto a Gaza dal 7 ottobre, da parte di Israele, ha connotazioni religiose... da parte del mondo ebraico!
Questo è quanto ha dichiarato ieri il rabbino Eliyahu Mali, capo della yeshivah (istituzione educativa ebraica che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali, principalmente quello del Talmud e della Torah) Hesder Shirat Moshe nella Giaffa occupata, incitando i suoi studenti in servizio nell'esercito israeliano ad uccidere chiunque a Gaza, compresi vecchi, donne e bambini, facendo riferimento ai principi ebraici della guerra: "La legge: nessuna anima vivrà. Se non li uccidi, loro uccideranno te".
Quando gli è stato chiesto se lo stesso dovesse valere anche per i bambini, ha risposto: "È la stessa cosa"."Il messaggio in questo è molto chiaro", ha detto il rabbino Eliyahu Malise, "se non li ucciderai, ti uccideranno. ... I terroristi di oggi sono i figli dell'operazione precedente che hai tenuto in vita, e le donne sono in realtà quelle che creano i terroristi. ... Non ci sono innocenti, anche un vecchio è in grado di prendere un fucile e sparare. ... Non c'è differenza tra l'uomo di 18, 16, 20, 30 anni che ti tiene un'arma e i bambini a Gaza. ... Oggi è un bambino, oggi è un bambino, domani è un combattente. I terroristi di 18 anni di oggi erano bambini di otto anni dieci anni fa nell'operazione precedente".
È necessario aggiungere altro?