La replica di Grillo alla conferenza stampa di Conte, come altre uscite estemporanee dell'illuminato comico genovese che evidentemente non riesce a rendersi conto della realtà in cui vive, ha creato un ulteriore terremoto nel già traballante "MoVimento", mettendone seriamente a rischio la sua continuità.

Coloro che finora lo avevano tenuto insieme, dal punto di vista "burocratico", hanno già anticipato il loro addio non volendo far parte dell'ennesima farsa apparecchiata, persino a sua stessa insaputa, da Beppe Grillo.

Queste le parole di Vito Crimi...

Beppe Grillo ha indetto la votazione del comitato direttivo impedendo una discussione e una valutazione della proposta di riorganizzazione e di rilancio del MoVimento 5 Stelle alla quale Giuseppe Conte ha lavorato negli ultimi mesi, su richiesta dello stesso Beppe.Pur rientrando fra le sue facoltà indire la votazione, non concordo con la sua decisione.Il voto, tuttavia, non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento. Inoltre, consentire ciò violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy.Gli avvenimenti di questi giorni, in particolare delle ultime ore, mi inducono ad una profonda riflessione sul mio ruolo nel Comitato di Garanzia e sulla mia permanenza nel MoVimento.Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni.

Queste le parole di Roberta Lombardi...

NON AVRAI ALTRO "PARTITO UNIPERSONALE" ALL'INFUORI DI ME.Una nozione di psicologia spicciola ci insegna che spesso negli altri ci disturba ciò che coincide con aspetti nascosti di noi stessi di cui non siamo consapevoli - perché ce ne vergogniamo o semplicemente perché non li vediamo - ma che gli altri, come quando ci si guarda allo specchio, ci rimandano.Questo banale meccanismo spiega esattamente quanto sta avvenendo nel M5S in queste ore: un processo riorganizzativo interno, imposto dal Garante contro l’esito del percorso partecipato degli Stati Generali, che è stato lungo quattro mesi proprio per cercare di incorporare nella riorganizzazione quanto emerso dal documento di indirizzo finale, viene ora bloccato ed etichettato come un "partito unipersonale" proprio da chi, dietro il paravento della "democrazia diretta", sta adottando un metodo padronale per cambiare il processo decisionale collettivo in atto e ha sempre avallato all'interno del M5S il perpetrarsi della "diarchia", nelle sue diverse formule e composizioni di questi anni.Una presa in giro che offende l'intelligenza e l'onestà intellettuale di quanti stanno seguendo in queste ore il dibattito interno al M5S, mortifica l'impegno di tutti quegli attivisti e quei cittadini che hanno preso parte agli Stati Generali, svilisce il grande lavoro e sacrificio di Vito Crimi che ci ha portati fin qui, trasgredirebbe ogni buon senso con il ritorno al voto sulla piattaforma Rousseau che negli ultimi mesi da strumento informatico si è trasformato in soggetto politico che ha condotto un’OPA ostile al M5S, addirittura trattenendo illegittimamente i dati dei suoi iscritti, e depenna il leader in pectore, Giuseppe Conte, che per conto del M5S ha formato due governi e in rappresentanza di tutta l'Italia ha condotto, in piena pandemia, trattative internazionali come quella in Ue per i fondi del Recovery Fund e che ora avrebbe dovuto garantire la conclusione del percorso avviato con gli Stati Generali.Come Comitato di Garanzia abbiamo sempre lavorato con equilibrio, imparzialità ed equidistanza per garantire i processi che lo statuto ci riservava di presidiare.Ma oggi non posso prestarmi a quest'operazione di imposizione dall’alto, di un dietrofront inspiegabile agli occhi delle persone normali che ci osservano e pretendono dal partito di maggioranza relativa in Parlamento ancora maggiore serietà, rispetto delle regole e buon senso.Ho sempre confidato nella capacità di dialogo e lungimiranza che anche nei momenti più bui della nostra storia ci ha sempre permesso di trovare la sintesi. Se stavolta non fosse possibile dovrò dare le mie dimissioni con effetto immediato da membro del Comitato di Garanzia e riconsiderare la mia permanenza nel M5S.

Altri pentastelalti si sono espressi a favore del comico genovese, come il fuoriuscito Morra che è disposto a supportare Grillo dopo esser stato messo praticamente fuori dal Movimento per non aver votato a favore del governo Draghi come lo stesso Grillo aveva indicato... una follia!

Altri, come Luigi Di Maio, non si sono espressi, ma già il loro silenzio non è comunque un buon segno per il "Beppe" che, dopo le reazioni causate alla sua prima uscita, sembra essersi reso conto di quanto sia stata inopportuna la sua dichiarazione, tanto da credere necessaria una nuova ulteriore spiegazione, in realtà una giustificazione...

Una giustificazione che Conte ha già bollato come non veritiera nelle dchiarazioni rilasciate ai giornalisti:

"Abbiamo una fittissima corrispondenza documentale, se lui mi autorizza sono disposto a pubblicare perché agisco sempre in trasparenza".

Inoltre, l'ex premier non sembra disposto a farsi da parte:

"C'è tanto sostegno dei cittadini, per questo progetto politico ho lavorato quattro mesi e non vedevo l'ora di condividerlo. Se non l'ho fatto prima io era per il rispetto di Grillo, avevamo previsto di illustrarlo agli iscritti per raccogliere anche dei rilievi, era un progetto in piena trasparenza e condivisione.Ho sempre rispettato e continuerò a rispettare Beppe Grillo. Pubblicamente gli chiedo solo di non dire falsità sul mio conto e sul mio operato. Abbiamo una fittissima corrispondenza documentale, se lui mi autorizza sono disposto a pubblicare perché agisco sempre in trasparenza.Grillo ha chiesto più che una diarchia politica, perché quando viene chiesto la rappresentanza internazionale, quando viene chiesta il coordinamento della comunicazione, quando viene chiesto di condividere tutte le scelte degli organi politici, quando finanche viene chiesto di poter concordare, e quindi autorizzare, i contratti allo staff di segreteria, io credo che sia più di una diarchia, ed è umiliante. Lo statuto quindi non è seicentesco, ma è medievale da questo punto di vista.Il mio progetto politico va avanti, non resterà nel cassetto per la contrarietà di una persona sola". 

Adesso non resta che attendere i tempi della scissione o un miracoloso rinsavimento del "Garante" che pare però quasi impossibile e che, a questo punto, potrebbe pure apparire persino surreale.