Il ponte sullo Stretto, come tutti sanno, è una stupidaggine (termine elegante che non dà il senso esatto del problema, che dovrebbe invece essere descritto con espressioni ben più colorite e ficcanti) che serve solo al partito e al politico di turno (in questo frangente la Lega di Salvini) come mezzo per farsi propaganda elettorale e creare relazioni con multinazionali cui regalare soldi pubblici e da cui, in futuro, ricevere "riconoscenza" in relazione alle necessità del momento.
Da chi si occupa del progetto ci fanno sapere che vi sono meno di 60 giorni per completare la nuova relazione relativa all'opera, in modo da avviare ufficialmente la fase esecutiva.
"I tecnici nella sede romana della Stretto di Messina stanno lavorando senza sosta da settimane senza neanche un giorno di vacanza. Stanno mettendo mano agli infiniti faldoni che contengono tutti gli studi, i dati, i calcoli, gli elaborati progettuali, frutto di oltre un decennio di impegno da parte di centinaia tra ingegneri, architetti, urbanisti, geologi, biologi, esperti di ambiente e di paesaggio da primato mondiale che si sono occupati della progettazione definitiva dell’opera con verifica da parte della statunitense Parsons e partecipazione della danese COWI e della giapponese IHI. La scadenza più importante è quella del 31 luglio 2024, entro la quale il progetto esecutivo deve essere cantierabile. L’AD di WeBuild (l’azienda capofila del consorzio da primato mondiale che realizzerà l’opera) ha annunciato che i lavori potrebbero partire addirittura prima. E cioè a marzo".
Dato che l'opera si basa su due torri di superficie che costituiscono il fulcro del progetto, appare logico pensare che quella sia l'attività che per prima sia da considerare come "cantierabile". C'è però un aspetto che nessuno ha ancora spiegato all'opinione pubblica. Visto che le torri poggeranno sul terreno, questo terreno è già stato espropriato? I decreti per le procedure di esproprio sono stati pubblicati? Quanti sono gli edifici e tra questi le abitazioni che dovranno essere abbattute? Qual è la politica di risarcimenti che verrà applicata? E per quanto riguarda i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato? Nessuno sembra essersi posto il problema. Inoltre, i risarcimenti per gli espropri sono stati considerati nei costi di realizzazione del ponte, adesso lievitati a 15 miliardi di euro, che però ancora non sono stati coperti da alcun finanziamento!
Come se questo non bastasse, è stata anticipata nelle scorse ore la voce secondo la quale il Governo nel prossimo CdM di lunedì, l'ultimo prima delle ferie, vorrebbe far saltare il tetto agli stipendi dei manager impegnati nei lavori per il ponte sullo Stretto.
Una decisione, nel caso venisse confermata, definita una "vergogna", uno "scandalo", "regalie di Salvini", una scelta che allarga le "disuguaglianze" e "soffia sul fuoco del malcontento"... da parte delle opposizioni.
"Il governo", ricorda Elly Schlein, è "indecente" perché da una parte "affossa il salario minimo", mentre con l'altra cancella il limite di 240mila euro mostrando, sottolineano i 5 Stelle che "questa destra gli unici favori li fa ai soliti noti e a chi ha già".