Nessuno se ne è più accorto, da quando è esplosa la crisi pandemica e anche prima. La superpotenza USA unica dominatrice del globo, post89, non esiste più.

Si è tornati a un 20° secolo di lotta interna fra grandi potenze, ma stavolta non in modo bipolare, ma multipolare. In un ricorso storico vichiano da manuale, nazioni policentriche emergenti come Cina, Russia, India, Golfo Arabico, America Latina, combattono per la supremazia areale delle zone che gli interessano, assieme a USA e UE.

Come nel 20° secolo, anche ora i campi di competizione sono incentrati su scienza, medicina, tecnologia. E in questa, appunto, nuova guerra fredda, la corsa allo spazio è ritornato il cavallo di battaglia predominante. Marte ne è l'esempio più calzante. Missioni cinesi e USA in competizione, e fra poco si attuerà lo stesso con la Luna.

Curiose situazioni, quasi filmiche, si verificano. Come questa descritta nell'articolo indicato a fine pagina. Un avvenimento, in cui un ordine di non comunicazione fra nazioni in guerra economica rivali, America e Cina, dato alle rispettive missioni esplorative marziano, si annulla e viene superato in un crescendo di avvenimenti per superare difficoltà tecniche comuni ai 2 avversari.

Una narrazione e storia avvincente, che potrebbe essere benissimo uno spunto, un soggetto, per un film di Hollywood, spielberghiano o cameroniano. E un barlume di speranza per tornare a un clima più sereno, di distensione e rapporti più amichevoli fra le nuove superpotenze in conflitto tecnologico e scientifico, oltre che politico.