Questa è la bozza del cosiddetto decreto legge Caivano, l'ennesima arma di distrazione di massa dell'esecutivo degli incapaci (post) fascisti o dei (post) fascisti incapaci che per governare i problemi si inventano reati e sanzioni... come se ciò possa essere un soluzione! Il decreto è composto di 14 articoli con misure per contrastare la criminalità minorile e il disagio giovanile (fonte LaPresse in attesa di leggere il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi):
Tra le misure all'interno del decreto, c'è il divieto di uso totale o in parte di cellulari o utilizzo di piattaforme e servizi online per i minori che hanno compiuto i 14 anni se raggiunti da avviso orale da parte del questore e “condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti”. Il divieto, si legge nella bozza, non può superare i due anni.I minorenni che hanno compiuto i 14 anni potranno essere oggetto anche dei provvedimenti di Daspo urbano e avviso orale del questore. Il provvedimento, si legge nella bozza, sarà “notificato a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale e comunicato al Procuratore presso il Tribunale dei minori”.Il provvedimento prevede anche una stretta sulla produzione, possesso e spaccio di droga in caso di “lieve entità”. La pena della reclusione “da sei mesi a quattro anni” viene inasprita “da uno a cinque anni” per la lieve entità in caso di produzione, traffico e detenzione di droga. Pene più severe anche per il porto abusivo di armi: aumenta a tre a 4 anni il massimo dell'arresto per chi “fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, porta un'arma per cui non è ammessa licenza”.Le vittime di reati commessi online possono chiedere la rimozione dei propri dati a siti e social, prevede ancora il Dl Caivano. “La vittima di un reato commesso per via telematica – si legge – può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora la condotta, da identificare espressamente tramite relativo uniform resource locator (URL), non integri le fattispecie previste dall'articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”. Qualora, “entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dell'istanza, il soggetto responsabile non abbia comunicato di avere assunto l'incarico di provvedere all'oscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro quarantotto ore non vi abbia provveduto, o comunque nel caso in cui non sia possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l'interessato può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali”.Inoltre sono previsti fino a due anni di reclusione per chi è responsabile di un minore e omette senza giusto motivo d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria. E il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la frequenza della scuola dell'obbligo perde il diritto all'assegno di inclusione. Infine, arriva a Caivano un commissario straordinario per la realizzazione di un piano interventi infrastrutturali o di riqualificazione da trenta milioni. Il commissario sarà nominato con delibera del Consiglio dei ministri e si avvale di una struttura di supporto posta alle sue dirette dipendenze, costituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e che opera sino alla data di cessazione dell'incarico del Commissario straordinario”. Alla struttura di supporto “è assegnato personale, di livello dirigenziale e non dirigenziale, nel limite di cinque unità, dipendente di pubbliche amministrazioni centrali e di enti territoriali, previa intesa con le amministrazioni e con gli enti predetti, in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità richiesti in materia di ricostruzione, con esclusione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche”.
Ecco che cosa hanno detto in conferenza stampa i vari ministri a supporto di quanto da loro partorito: arresto in flagranza per spaccio, carcere per i genitori di chi lascia la scuola, cellulari obbligatoriamente sotto controllo per i minori (fonte Agenzia Dire - www.dire.it)
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio:
“A Caivano siamo andati con l'idea di provare a fare di quello che oggi viene raccontato come un problema, un possibile modello per il futuro. Ci siamo domandati se una concentrazione di energie, di attenzione costante, di risorse e opportunità potesse cambiare la faccia di quel territorio. Ce ne sono molti di territori che versano in quelle condizioni, abbiamo deciso di prenderne uno e provare a dimostrare che se si mette tutta la buona volontà le cose si possono cambiare davvero. ...Tutti i fatti dei quali parliamo vedono protagonisti dei giovanissimi. Le norme che abbiamo approvato sono per lo più dell'interlocuzione che a Caivano abbiamo avuto con chi di questi temi si occupa abitualmente, come i giudici minorili. L'ammonimento prevede che per reati gravi ci sia un ammonimento e una convocazione dei genitori, che possono essere chiamati in causa per un'ammenda per la mancata vigilanza sul minore. Non c'è il tema ‘sbattano in galera i bambini di 12 anni. ...La pornografia mostra una donna sempre consenziente, pratiche estreme vedute come pratiche diffuse: è una materia che sta impattando pesantemente, va affrontata. Abbiamo inserito delle norme sul parental control, che è il minimo che si può fare. Il tema del blocco dell'accesso e della certificazione dell'età dei minori è una materia che entra molto nella privacy. È una materia che spero il Parlamento possa rafforzare in sede di conversione decreto o con altre leggi".
Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio:
"Il decreto legge Caivano prende spunto dalla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri ministri una settimana fa in quel luogo dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l'Italia e intende individuare un modello d'intervento che varrà nell'immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese.È un modulo che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l'offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri. Fabio Ciciliano conosce molto bene il territorio. Tra l'altro, a suo tempo, faceva i suoi allenamenti come atleta di pallanuoto nella piscina del centro sportivo di Caivano".
Carlo Nordio, ministro della Giustizia:
"Viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l'abbiamo elevato al rango di delitto, con una pena detentiva. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore. Siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà, perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie. ...Non si è minimamente intervenuto sulla imputabilità del minore. Abbiamo letto articoli sulla stampa riguardo la responsabilità penale, in cui si parlava di abbassare il limite 14 a 12 anni. Tutto questo sarebbe stato contrario alla razionalità e all'etica. Non è stato fatto. Sono stati previsti criteri preventivi di ammonimento che non hanno a che fare con l'irrogazione della pena".
Eugenia Roccella, ministra delle Pari opportunità: "Il porno produce danni alla salute, può creare dipendenza, gli esperti ci dicono che l'età di accesso a questi siti è di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere le responsabilità educative in primo luogo attraverso la famiglia. Lo abbiamo fatto implementando il parental control, che sono app che già esistono ma non vengono utilizzate. Vogliamo che diventi in prospettiva un controllo automatico, offerto in tutti i device, un'icona immediatamente riconoscibile, come i seggiolini che hanno l'allarme incorporato. Siamo intervenuti con due articoli per mettere a disposizione questo strumento e per diffondere linee guida e campagna di informazione".
Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno:
"Un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l'arresto in flagranza del minore. L'istituto dell'ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni. Il Daspo urbano verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. Si tratta dell'allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamenti che aggravano il disordine urbano. Sarà valido anche per minorenni ultra 14enni: si interviene anche sull'altro provvedimento del Daspo per l'uso di stupefacenti, con l'allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi: sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il Daspo ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti. Vengono anche rafforzate le misure di contrasto ai disordini in luoghi pubblici, ampliata la platea dei reati presupposto come il porto d'armi, la violenza, la resistenza a pubblico ufficiale o se già destinatario di misure cautelari in carcere, viene aumentata la pena per l'arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra 14enni".
Per capire l'incoerenza, l'incompetenza e la conseguente pericolosità di queste persone al governo del Paese, è sufficiente, ad esempio prendere le dichiarazioni di Nordio. Il ministro, all'inizio del suo mandato aveva detto di voler ridurre i reati... invece non passa giorno dove non ne crei di nuovi e se non li crea aumenta le pene di quelli esistenti.
Un esempio della stupidità di quanto ha prodotto con il nuovo decreto? Prendiamo un ragazzetto che dice ai propri genitori di andare a scuola e non lo fa, per mille ragioni, nonostante questi genitori si adoperano perché frequenti le lezioni, magari accompagnandolo fin dentro l'ingresso della scuola!
Che cosa fa Nordio con il placet di Meloni? Li mette in galera! E se questi genitori hanno anche un neonato o un altro bambino più piccolo? Finirà ai servizi sociali... con affidamento a sconosciuti, con tutto quel che ne consegue.
In pratica la "geniale" Meloni è riuscita a fare, realmente, quello di cui mentendo, accusava il Partito Democratico in relazione alla vicenda di Bibbiano. E tutto questo senza neppure rendersene conto!
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