Come rispondete a questo "scenario preoccupante"? Ci sono voci che si stanno muovendo per chiedere pubblicamente di cambiare passo sui negoziati di pace: unirete la vostra voce?
«Proprio su questo punto, mi piacerebbe che i cittadini che vivono con preoccupazione l'escalation militare in corso potessero ritrovarsi a manifestare per invocare una svolta negoziale che ponga fine al conflitto. Credo siano tanti, anche tra gli elettori del centrodestra. L'ossessione di una ipotetica vittoria militare sulla Russia, che nel frattempo continua nella sua efferata e ingiustificata politica di aggressione, non vale il rischio di un'escalation con un folle ricorso a testate nucleari e armi non convenzionali nonché il rischio di una severa recessione economica che può ulteriormente schiacciare le nostre economie. Se questa mobilitazione si concretizzerà, il Movimento ci sarà, anche senza bandiere».
Come risponde a chi sostiene che una piazza per la pace indebolirebbe la posizione internazionale dell'Italia?
«"Pace" non può essere una parola associata alla debolezza. E le parole di papa Francesco non indeboliscono certo la comunità internazionale. Desta perplessità poi la decisione ultima di Zelensky di bandire la pace con decreto. L'anelito di pace non può in nessun modo minare la statura del nostro Paese. Al contrario, ritengo che questa iniziativa rafforzerebbe il ruolo dell'Italia. Una iniziativa con la società civile consentirebbe all'Italia di ritrovare un protagonismo diplomatico, ovviamente coinvolgendo gli altri partner Ue. Finora l'Europa risulta "non pervenuta": purtroppo appare totalmente appiattita su questa strategia angloamericana, e questo mi preoccupa per gli scenari geopolitici futuri. Stiamo parlando di una guerra su suolo europeo e, allo stato, anche un eventuale negoziato di pace si svolgerebbe sopra la testa dei nostri Paesi. Si prospetta un tracollo di credibilità per l'intera Unione Europea».
 Quale è la sua proposta allora?
«L'Ue deve farsi promotrice di una conferenza internazionale di pace, da svolgersi in sede europea sotto l'egida delle Nazioni Unite, con il pieno coinvolgimento del Vaticano».

Questo è quanto ha dichiarato il presidente del M5s, Giuseppe Conte, al quotidiano Avvenire (Cei) in una intervista di un paio di giorni fa. L'argomento relativo ad una manifestazione per la pace è stato ripreso in una intervista odierna a Il Fatto Quotidiano:

 
Su Avvenire lei ha proposto una manifestazione per la pace. Come la immagina?
«Io auspico una manifestazione senza sigle e senza bandiere, aperta a tutti i cittadini che nutrono forte preoccupazione per il crinale che il conflitto in Ucraina sta prendendo, esponendoci al rischio nucleare. Mentre il tema di un negoziato di pace sembra relegato sullo sfondo».
Questa iniziativa può anche ricomporre il centrosinistra? Sinistra Italiana si è già detta favorevole, e anche alcuni dem.
«Vorrei una grande manifestazione a cui possano partecipare anche gli elettori di centrodestra. La pace non ha colori. Dobbiamo concentrarci su ciò che unisce rispetto a quelle che possono essere le varie sensibilità. Serve una svolta condivisa, una forte spinta verso il negoziato, che rappresenta l'unica via di uscita da questa guerra».
 La Tavola della Pace le ha chiesto di avanzare una proposta per il negoziato. Ma sia Putin che Zelensky non sembrano affatto propensi a trattative.
«Il negoziato non può essere affidato solo alle parti belligeranti, ma deve essere un percorso per vincere le resistenze innanzitutto di Putin. L'importante è che sia abbracciato con piena convinzione: se non si è convinti che questa è la soluzione è difficile persuadere altri. La strategia che stiamo perseguendo ci sta portando a un'escalation militare, e non contempla sforzi convinti e costanti per una trattativa. Detto questo, ritengo necessaria una conferenza internazionale di pace, sotto l'egida dell'Onu, e con il pieno coinvolgimento della Santa Sede».
 Lei, accennava alla strategia sbagliata: ma senza le armi all'Ucraina, Putin avrebbe dilagato, no?
«L'Ucraina ormai ha gli armamenti per combattere, è ben equipaggiata. Dobbiamo puntare su un negoziato di pace. Piuttosto, mi chiedo se e quali cautele siano state prese rispetto a un attacco nucleare, anche in Italia. C'è un piano al riguardo?»
 La situazione è così drammatica?
«Siamo arrivati all'escalation militare. Chi ha costruito la strategia che ci ha portato a questo ci dovrebbe dire quali garanzie offre sul fatto che non si farà ricorso ad armi non convenzionali».


Lo stesso Conte ha poi ricordato quanto accaduto ieri al Parlamento europeo.

«Vi prego di leggere con attenzione questa frase:“Invita l’UE e gli Stati membri a vagliare tutte le potenziali vie per la pace e a proseguire gli sforzi per porre immediatamente fine alla guerra”.Rispondetemi sinceramente. La trovate fuori luogo? Anti-atlantica? Filo-putiniana?Ebbene ieri al Parlamento europeo il MoVimento 5 Stelle Europa si è battuto per introdurre questo emendamento alla risoluzione in discussione, mentre Fratelli d'Italia, Forza Italia, Italia Viva e una parte del Pd (non tutti gli europarlamentari, per fortuna) hanno votato, assieme alla maggioranza del Parlamento, contro questo indirizzo, che puntava semplicemente a impegnare le Istituzioni europee verso un sentiero di pace che è l’unica vera alternativa alla pericolosa escalation militare in corso.Un indirizzo che - alla luce dell’inasprimento del conflitto e del rischio di utilizzo di armi nucleari - tutti dovrebbero condividere.È invece passato un paragrafo del testo che invita gli Stati membri a “rafforzare massicciamente la loro assistenza militare”.A oltre 7 mesi dall'ingiustificabile e efferata aggressione russa l’Unione europea non può continuare a proporre come unica strategia l'invio massiccio di armi, senza essere protagonista di una svolta negoziale per la pace.Non crediamo di essere soli in questa battaglia, siamo sicuri che la maggioranza dei cittadini vuole questa svolta. È il momento di far sentire questa voce e di farla contare».


Come ha riassunto la vicenda il partito di Renzi, Italia Viva? In questi termini:

«Il M5S è l'unico partito italiano a non votare a favore della risoluzione al PE per un ulteriore sostegno all'Ucraina e contro la #Russia. Ritrovandosi così a fianco dei partiti più estremisti, filo-Putin e antieuropeisti. Alla prova dei fatti, ogni volta gettano la maschera». (Nicola Danti)


A questo punto comincia ad essere sempre più evidente chi siano i veri estremisti. Ma non dovremmo stupircene, visto che Matteo Renzi, con sua grande soddisfazione, da premier vendeva al suo futuro amico Mohamed bin Salman le bombe che poi sono state sganciare anche sui civili yemeniti.