Il caro energia si scarica a valanga sul carrello della spesa con rincari che vanno dal 34% per il burro al 15% per le uova, mentre il record dell’aumento spetta ai prezzi dell’olio di semi (+63%) per le difficoltà di importazione dall’Ucraina.

Ci ritroviamo con migliaia di attività, che non hanno più riaperto, quindi imprenditori e famiglie ridotte sul lastrico e migliaia di imprese sofferenti nei diversi settori. Segna il fallimento totale del governo. 

In questi giorni leggiamo di aziende che contano i giorni prima della chiusura definitiva, colpa anche delle bollette che triplicano. A Bergamo gli esercenti hanno deciso di affiggere in vetrina le bollette.

Per ovviare al disastro il Governo ha messo in campo sostegni del tutto inadeguati ed insufficienti, basti vedere che, per il settore logistica/trasporti, l'aumento esponenziale del costo del carburante è maggiore in questo settore, dal momento che il Governo ha abolito le accise che le imprese della logistica potevano recuperare dall'agenzia delle entrate.

Di fatto questo settore subisce un danno duplice. Si rischia  di aggravare un trend che vede già oltre 2,6 milioni di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare.

Il balzo dei prezzi secondo una stima Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane 564 euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione scatenata dalla guerra in Ucraina, che colpisce soprattutto le categorie più deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione.

Ma questo non era il governo dei migliori ?