Il destino del PIL italiano nel quarto trimestre 2024 è sospeso tra segnali contrastanti. Dopo lo stop del terzo trimestre, il panorama economico è caratterizzato da una elevata incertezza. Da un lato, pesano l'industria in crisi, un export debole e una fiducia ai minimi. Dall'altro, il turismo in crescita, il calo dei tassi d'interesse e l'inflazione contenuta alimentano speranze di ripresa. Ecco un'analisi dei principali fattori che influenzano l'economia italiana.


I Settori in Difficoltà: Industria ed Export
Questi i fattori che certificano la fase critica in cui versa l'industria italiana:

  • Produzione in calo: a ottobre la produzione industriale ha registrato un -3,6% su base annua, con settori come auto (-34,5%) e articoli in pelle (-17,2%) particolarmente colpiti.
  • Fiducia in calo: l'indice PMI manifatturiero è sceso ulteriormente (44,5 a novembre).
  • Export debole: le vendite extra-UE sono diminuite del -3,5% in ottobre, frenate dalla domanda statunitense e cinese (-21,3% annuo).

Questi dati evidenziano un rallentamento strutturale, aggravato dalle misure protezionistiche e dalla debolezza della domanda europea.


Turismo e Servizi: Pilastri della Crescita
In netto contrasto con l'industria, il turismo si conferma un settore trainante:

  • Turismo straniero in espansione: a settembre la spesa è aumentata del 6,9% rispetto al 2023, superando i livelli pre-pandemia (+28,8% sul 2019).
  • Impatto sul PIL: ogni 100 miliardi di spesa turistica generano 255 miliardi di PIL.
  • Spesa per turista in aumento: +6,2% a prezzi correnti nel 2024.

Il turismo beneficia del crescente interesse per l'Italia nei mercati internazionali e del miglioramento delle capacità ricettive, con alberghi di fascia alta che rispondono alla domanda del lusso.


Fiducia e Consumi: Luci e Ombre
I consumi delle famiglie, motore fondamentale dell'economia, mostrano segnali contraddittori:

  • Ripresa nel terzo trimestre: consumi in crescita del 1,4%, sostenuti da redditi in aumento e credito meno caro.
  • Debolezza nel quarto trimestre: calo delle immatricolazioni di auto (-0,8% in ottobre) e delle vendite al dettaglio (-0,8%). La fiducia delle famiglie si è ridotta, passando a 96,6 punti.

Questa volatilità indica un recupero parziale, ma ancora fragile.

 
Mercati Finanziari e Inflazione
I recenti tagli dei tassi da parte della BCE e della FED hanno offerto sollievo ai mercati:

  • Tassi in calo: la BCE ha ridotto il tasso ufficiale al 3,25%.
  • Inflazione contenuta: in Italia l'inflazione annua è risalita all'1,4%, grazie alla stabilizzazione dei prezzi dell'energia (-5,5%).

Tuttavia, il prezzo del gas in Europa (+2,7% annuo a novembre) e l'aumento dei costi dell'elettricità potrebbero frenare questa dinamica positiva.

 
Fattori Globali: L'Eurozona Fiacca e le Nuove Speranze dalla Cina
Il contesto internazionale gioca un ruolo chiave:

  • Eurozona: il PIL dell'area si è contratto dello 0,2% nei primi mesi del quarto trimestre, con una manifattura in calo (PMI a 45,2) e servizi in lieve contrazione (48,3).
  • Cina: segnali di ripresa con un aumento della produzione industriale e delle scorte, sostenuti da politiche monetarie più accomodanti.

Questi sviluppi globali potrebbero influenzare la domanda estera e il commercio italiano.

 
Prospettive Future: Ripresa o Stagnazione?
L'economia italiana, in base a quanto fotografato dai dati riportati in precedenza, si trova a un bivio:

  • Fattori positivi: il turismo in crescita, il calo dei tassi e l'attuazione del PNNR possono sostenere la ripresa.
  • Ostacoli strutturali: l'industria in crisi, la fiducia bassa e l'export debole rappresentano sfide significative.

La chiave per il rilancio risiede in un equilibrio tra politiche di supporto alla domanda interna e investimenti strategici per rafforzare i settori produttivi. Il quarto trimestre sarà un banco di prova decisivo per capire se l'Italia riuscirà a invertire la rotta o dovrà affrontare un periodo di stagnazione prolungata. 

Come andrà a finire? Finora potreste indicare quali siano stati gli investimenti strategici nei due anni del governo Meloni?



Fonte: Confindustria, centro studi