Con una dialettica che non può non tirare in ballo l'eristica, il giudice federale Reed O’Connor del distretto di Fort Worth, in Texas, ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di 20 Stati, guidato dai Procuratori generali di Texas e Wisconsin, i repubblicani Ken Paxton e Brad Schimel, in base al quale la riforma fiscale voluta da Trump ed entrata in vigore lo scorso anno avrebbe implicitamente eliminato la possibilità di essere sanzionati per la mancanza di una copertura sanitaria, come previsto dall'Obamacare, invalidano così del tutto l'intera struttura dell'Affordable Care Act.
Trump che si è ovviamente detto soddisfatto della sentenza, ha però aggiunto che per ora l'Obamacare rimarrà in vigore, invitando il Senato a presentare un nuovo disegno di legge che lo sostituisca, tentativo già andato a vuoto nel primo anno del mandato del suo mandato.
Nonostante i repubblicani un anno fa avessero la maggioranza nelle due Camere, i senatori GOP di alcuni Stati non avevano ritenuto conveniente per una parte delle persone da loro rappresentate rinunciare all'Obamacare, con il risultato che Trump finisse per accantonare il progetto di sostituire quella legge.
Adesso Trump chiede al Senato una nuova legge, ma alla Camera, dal prossimo anno, saranno i democratici ad avere la maggioranza. Ed i democratici hanno accolto la sentenza promettendo di dare battaglia legale in tutte le sedi, fino alla Corte Suprema dove non è escluso che il caso possa approdare.
In ogni caso, per Trump questa vittoria potrebbe trasformarsi in una vittoria di Pirro, perché con una legge ritenuta illegale ed una nuova legge che il Congresso potrebbe non essere in grado di approvare, molti americani, specialmente quelli appartenenti alle classi meno agiate che hanno fatto da base al suo elettorato, rischierebbero di trovarsi senza copertura sanitaria.
Quindi è difficile pensare che nel momento in cui si rimetterà in moto la macchina elettorale per le presidenziali, Trump voglia rischiare di invischiarsi in una riforma che potrebbe avere conseguenze negative per una parte dei suoi elettori.