Kremencuk è un'importante città industriale di poco più di 200mila abitanti appartenente all'oblast di Poltava, situata quasi al centro del Paese sulle rive del fiume Dnipro.

La città dista tra i 150 e i 200 chilometri dalla linea più vicina del fronte. Nonostante ciò, questo pomeriggio, poco prima delle 16,  è stata colpita da un attacco missilistico russo. Un attacco che ha preso di mira non un infrastruttura militare e neppure un'azienda in qualche modo coinvolta nella produzione di materiale direttamente o indirettamente collegabile al supporto dell'esercito ucraino. 

Ad essere colpito è stato un centro commerciale di oltre 10mila mq che al momento dell'attacco ospitava un migliaio di persone. Le immagini e i filmati diffusi via social mostravano un edificio interamente avvolto dalle fiamme che sprigionava una immensa colonna di fumo nerastro. Un centro commerciale che non poteva rappresentare un pericolo per i russi e che non poteva avere alcun valore strategico.

Il sindaco di Kremencuk ha definito l'attacco l'ennesimo crimine di guerra commesso dall'esercito russo, un atto apertamente terroristico, un atto cinico commesso contro la popolazione civile, aggiungendo che non è la prima volta che la città viene colpita da missili, ma in precedenza non si era mai registrato nulla del genere.

Impossibile stabilire il numero delle vittime. Dopo le 19 i vigili del fuoco hanno domato le fiamme, iniziando la ricerca delle vittime. Un primo bilancio indicava 6 corpi recuperati e 19 le persone ricoverate in ospedale.