Nel comunicato stampa a conclusione dell'odierno Consiglio dei Ministri, il numero 76, terminato poco dopo le 18 si rende noto che 

"su proposta del Ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, di concerto con il Ministro della salute Roberto Speranza, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, ha deliberato la nomina del prof. Eugenio Gaudio a Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria.Il Consiglio dei Ministri ha ringraziato il dott. Giuseppe Zuccatelli, esprimendo apprezzamento per il senso istituzionale dimostrato".

Il professor Eugenio Gaudio, in qualità di commissario alla sanità calabrese, subentra così, a distanza di pochi giorni, al dimissionato e confuso Cotticelli, che sui suoi compiti di commissario aveva rilasciato dichiarazioni a vanvera spiegate con altre dichiarazioni altrettanto a vanvera del tipo "ho vomitato, davo fastidio alla massoneria, forse sono stato drogato, ecc." e al dimissionario Zuccatelli che lo aveva sostituito da poco e che tra le sue referenze poteva annoverare questa dichiarazione sulle capacità del coronavirus di contagiare le persone: "Covid? Per infettarsi servono 15 minuti con la lingua in bocca".

Quindi, la nomina di Gaudio mette a tacere le polemiche? Tutt'altro, perché il nuovo commissario è indagato a Catania in un'inchiesta su concorsi truccati.

Quando il presidente (facente funzione) della regione Calabria, il leghista Nino Spirlì, ha saputo della nomina di Gaudio, o forse dell'inchiesta in cui è coinvolto, non ha retto all'emozione ed ha manifestato tutta la sua soddisfazione nella seguente dichiarazione via social:

"Abbiamo chiesto al governo, insistentemente, che a rappresentarci fosse un calabrese che potesse prendere in mano la situazione conoscendone il respiro. Il Governo lo ha capito, lo ha recepito ed oggi ha proposto a commissario il rettore Gaudio che ha alle spalle un carriera medica che non finisce mai, un curriculum veramente eccellente. È uno che ha grandi capacità anche amministrative, per cui pur permanendo il rifiuto dello strumento del commissariamento, perché speriamo in una amministrazione ordinaria, però è vero che mi piace pensare che, perché figlio di questa terra, possiamo immaginarlo come il primo assessore alla sanità del secondo periodo della Calabria". 

Per quanto riguarda l'inchiesta in cui Gaudio è coinvolto, è opportuno riportare quanto hanno dichiarato al riguardo in una memoria i suoi legali:

"È ben chiaro già dalla lettura stessa della imputazione provvisoria che il professor Gaudio non ha rivestito alcun ruolo, di alcun genere, nelle due vicende concorsuali. Egli esercita le proprie funzioni in un Ateneo diverso da quello catanese e, seppure richiesto circa la propria eventuale disponibilità quale docente a ciò titolato, non ha fatto parte di nessuna delle Commissioni esaminatrici dei due concorsi oggetto della imputazione". 
Per questo i suoi avvocati, Giandomenico Caiazza e Carmelo Peluso, hanno chiesto l'archiviazione della sua posizione.

A far da supporto a Gaudio, o a paravento al Governo, Conte & Co. hanno nominato anche Gino Strada come suo consulente, anche se il diretto interessato ha messo le mani (e pure i piedi) avanti, chiarendo in questi termini il suo coinvolgimento:

"Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di Emergency su progetti concreti per l'emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose - a volte anche dopo averle fatte - quindi, mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire". 

E meno male che la nomina di Gaudio doveva riportare la gestione della già disastrata sanità calabrese ad uno stato di normalità, altrimenti chissà che cosa sarebbe potuto accadere!