Ad aprile 2018, l'Istat, nella sua nota economica mensile, cerca di dare un colpo al cerchio ed una alla botte comunicandoci che l'economia nell'area euro sta rallentando, ma che comunque la situazione non è così negativa.
Mentre le prospettive di crescita dell'economia internazionale sono definite positive, l’economia dell’area euro però decelera. Nel primo trimestre la stima preliminare ha registrato una crescita del Pil inferiore a quella del trimestre precedente (rispettivamente
+0,4% e +0,7%), mentre a marzo Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’8,5%.
Nonostante il tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro abbia registrato un’ulteriore diminuzione rispetto a marzo, passando dal -0,2% al -0,5%, nel mese di aprile l’indicatore anticipatore euro-Coin ha evidenziato un ulteriore segnale di rallentamento, influenzato dal peggioramento dell’attività manifatturiera e della fiducia delle imprese.
In Italia, la crescita dell’economia si mantiene stabile (+0,3% nell'ultimo trimestre raffrontato a quello immediatamente precedente), sostenuta dalla domanda interna, mentre quella estera è in calo.
Gli indicatori congiunturali dell’industria avevano già manifestato segnali di flessione. Nei primi due mesi dell’anno sia l’indice della produzione industriale che il volume delle esportazioni erano diminuiti (-0,5% e -0,6% rispettivamente le variazioni congiunturali a febbraio rispetto al mese precedente) con andamenti comunque diversi a seconda dei settori.
In Italia il tasso di occupazione e quello di disoccupazione migliorano, ma si mantengono ancora sotto la media europea. Rispetto al 2017, il tasso di occupazione per la popolazione 20-64 anni era pari al 62,3% contro il 72,2% della media europea. A marzo il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11,0%, mentre la media dell’area euro è dell'8,5%.
La dinamica dei prezzi in Italia, in calo nell'ultimo rilevamento, conferma il momento non particolarmente brillante della nostra economia. Da notare il divario con altri Paesi. L’inflazione di fondo in Germania è più alta di circa un punto rispetto a quella italiana.
Ad aprile la fiducia di imprese e famiglie è caratterizzata da una generale tendenza al peggioramento. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese è influenzato soprattutto dai giudizi negativi provenienti dal commercio, e nel settore manifatturiero le preoccupazioni sono legate all'andamento degli ordini.
L’indicatore anticipatore conferma i segnali di decelerazione della nostra economia, prospettando un rallentamento della crescita.