Non si spengono l’eco delle polemiche scatenata dalla discutibile sentenza del tribunale di Roma sui migranti trasferiti in Albania. La sinistra italiana avrebbe addirittura voluto portare la discussione all’attenzione della plenaria riunita in questi giorni a Strasburgo, Ma questa volta il tentativo, che a molti osservatori pare orientato a cercare di gettare discredito sul governo italiano, è miseramente fallito.

Il Parlamento europeo ha infatti respinto la richiesta, presentata dal gruppo dei Verdi e sostenuta da Liberali, Socialisti e la Sinistra Ue, di aggiungere al calendario della plenaria un dibattito sulle "conseguenze della sentenza del tribunale di Roma in merito all'accordo tra Italia e Albania". Contro la proposta di area progressista si sono pronunciati i popolari del Ppe, i conservatori di Ecr, i Patrioti ed il gruppo dei sovranisti di Esn. L'istanza è stata quindi bocciata con 319 voti, 164 favorevoli e un solo astenuto.

A Strasburgo la sinistra porta dunque a casa una sconfitta politica e numerica sull'accordo che ancora non smette di dividere e di suscitare al contempo interesse all'interno del Vecchio Continente. Nei giorni scorsi, subito dopo l'effettiva entrata in vigore del protocollo, il Tribunale di Roma non aveva convalidato il trattenimento all'interno del Cpr di Gjader dei migranti appena trasferiti. I giudici avevano motivato la decisione con il fatto che Bangladesh ed Egitto, i Paesi di provenienza dei primi richiedenti asilo arrivati in Albania, siano da considerarsi "non sono sicuri".

La decisione aveva subito spinto la sinistra a sostenere la tesi del fallimento dell'accordo promosso dal governo italiano. La proposta in realtà era stata ufficialmente presentata dalla copresidente del gruppo dei Verdi nel Parlamento Europeo Terry Reintke [1]. Contro la proposta degli ecologisti si sono espressi pubblicamente in Aula Nicola Procaccini (Fdi) per l'Ecr e lo svedese Tomas Tobé per il Ppe.

Il copresidente del Ecr Procaccini era stato anche protagonista di un intervento in aula, moto applaudito dai banchi del centrodestra, contestando il fatto che la proposta avanzata dai verdi europei conteneva già nel titolo un evidente errore, dal momento che la sentenza del tribunale di Roma non contestate ( e non avrebbe mai potuto farlo) un accordo internazionale come quello stipulato tra Italia ed Albania, invitando i proponenti della stessa ad informarsi meglio oppure a tornare a scuola.

"Oggi i verdi e le sinistre hanno provato a fare un blitz. la loro idea era quella di processare al parlamento europeo il governo italiano per l’accordo con l’Albania. Gli è andata male, respinti con perdite 319 a 164 [2]" è stato il posto di Procaccini, dopo il voto a Strasburgo. Fulvio Martusciello, che è capogruppo di Forza Italia in Europa, ha espresso la soddisfazione per l’esito, sottolineando che la gestione dei migranti “è una questione seria che va affrontata con realismo e senza strumentalizzazioni".

Martusciello ha assicurato che ci sarà modo, comunque, di affrontare il tema delle soluzioni proposte al problema, ma ritiene che sia necessario farlo "nel contesto giusto e non attraverso falsi pretesti". Tutto ciò oltre a dimostrare come sui migranti, così come su altre tematiche come quella del green deal, le posizioni del centrodestra si stanno allineando, creando nei fatti una maggioranza diversa da quella che ha sostenuto la presidente Von der Leyen. E questo è anche un bel segnale per la prossima audizione che vedrà protagonista, il candidato commissario italiano, Raffaele Fitto il prossimo 12 novembre. A buon intenditore poche parole.



[*] Terry Reintke, on behalf of the Verts/ALE Group. – Madam President, dear colleagues, last Friday, an Italian court invalidated the detention of 16 asylum applicants sent to Albania by the Italian Government. Italy is a democracy, with an independent judiciary and courts that can freely rule on existing cases, also to stop illegal actions by the government. Still, members of the ruling far-right coalition, including members of the government, attacked this independent judiciary and the judges that ruled in this case. Colleagues, we cannot stay silent on this: rule of law, including separation of powers, is a key fundament of the European Union. We have waited for far too long regarding Hungary to speak up. We cannot make the same mistake again. That is why my group requests a debate with the following title: 'Commission statement regarding the ruling of the Italian court related to the agreement between Italy and Albania on migration'.

[2] Fabienne Keller, au nom du groupe Renew. – Madame la Présidente, nous savons que le nouveau pacte sur la migration et l’asile et la politique migratoire ont occupé l’essentiel du Conseil européen de la fin de la semaine dernière. C’est un sujet de préoccupation pour nos concitoyens. Nous sommes fiers, tous ici dans cette Chambre, d’avoir adopté un pacte, d'avoir trouvé un équilibre pour traiter la question de la migration illégale, tout en respectant nos valeurs. Nous savons aussi, chers collègues, qu’il nous faudra encore deux années pour le mettre en œuvre. Nous ne pouvons dès lors pas accepter qu’un État membre utilise une voie détournée pour contourner ce que prévoit le pacte et les règles précises que nous avons définies ensemble. C’est pourquoi nous proposons de rebondir sur la proposition des Verts et d’ajouter la dimension «mise en œuvre du pacte» dans son ensemble, c'est-à-dire vis-à-vis de ses devoirs, de l’application de ses règles, mais aussi des garanties des droits de l’homme et du respect des droits fondamentaux que nous y avons intégrés. C’est dans cet esprit que nous proposons ce débat amendé.