Secondo la Procura della Repubblica di Locri, la gestione dei finanziamenti erogati dal ministero dell'Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, finalizzati all'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico, era illegale, tanto che al sindaco Domenico Lucano è stato contestato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Nell'inchiesta, che ha poratto agli arresti domiciliari il sindaco di Riace, è coinvolta anche sua moglie Tesfahun Lemlem. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Locri nell'ambito di un'operazione denominata "Xenia", hanno visto Domenico Lucano accusato anche di aver affidato il servizio di raccolta dei rifiuti in maniera scorretta, dagli inquirenti definita fraudolenta.
Dato che Riace è stata in passato indicata come modello di accoglienza e integrazione dei migranti, il governo gialloverde, senza por tempo in mezzo, ha utilizzato la notizia per la propria propaganda.
Il ministro dell'Interno Salvini, in altri tempi garantista senza se e senza ma, ha prontamente ironizzato su Facebook in questi termini: «Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati!»
Al tempo stesso, la propaganda 5 Stelle non ha voluto essere da meno, ormai consapevole di dover recuperare il terreno perduto nei confronti della Lega, intestandosi qualunque presunto avvenimento possa essere considerato un successo dagli arrabbiati supporter del cambiamento.
Ecco così che sul blog delle stelle arriva il post di Carlo Sibilia, sottosegretario al Ministero degli Interni che ricorda che già il 6 agosto lui, in occasione di una visita in Calabria, aveva dichiarato: «Zero fondi per Riace. Abbiamo deciso di ridurre a zero la speculazione sull'accoglienza. Per Riace non ci sono coperture e il nostro governo si è posto l'obiettivo di eliminare i finanziamenti a pioggia in tema di politiche migratorie.»
Naturalmente, senza attendere l'esito di un giudizio di merito sull'inchiesta, neppure dal tribunale del riesame, quanto accaduto per il sottosegretario agli Interni è la prova che «il sistema dell'accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati», mentre «il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell'immigrazione».
La retorica propagandistica in stile ventennio è ormai parte integrante di questo Governo e viene applicata, in base alla convenienza, a qualsiasi vicenda possa tornare utile allo scopo. L'ironia è che gli attuali componenti del Governo hanno basato le loro fortune elettorali, oltre che sulle scelte sbagliate dei governi che li hanno preceduti, anche su una spiegazione borderline delle vicende dell'attualità, con il cosiddetto "complottismo" che è balzato in poco tempo agli onori della cronaca.
Adesso i complottisti di un tempo, che a parti invertite avrebbero classificato la vicenda giudiziaria del sindaco di Riace come una ritorsione del Governo per colpire chiunque si opponesse a certe politiche, danno già per certa la colpevolezza di Domenico Lucano, addirittura come prova della necessità che impedire alle navi delle Ong di salvare migranti in mare sia una scelta non solo corretta, ma persino "umanitaria"!