Per chi se ne fosse dimenticato, il governo Renzi, tra qualche giorno, festeggerà due anni. Tanta deve essere la soddisfazione per questo risultato, che il presidente del consiglio lo ha ricordato  nell'ultimo degli articoli pubblicati sul suo sito personale, matteorenzi.it.

La celebrazione è anche accompagnata dai risultati che il governo avrebbe ottenuto, almeno secondo il premier, e che vengono illustrati, ma il termine corretto dovrebbe essere celebrati, sia in un video pubblicato su youtube, sia tramite 24 slide, una per ognuno dei risultati raggiunti.

Tanto e tale è l'ottimisno di Matteo Renzi per il suo operato che invita a far «girare queste slide su Facebook, su Twitter, via email agli amici. Perché la quantità di riforme realizzate è impressionante, ma diventa condivisa solo se arriva agli occhi e al cuore delle persone. E questo possiamo farlo solo insieme».

A scorrere i punti presi in esame, viene subito da farsi una domanda. Ma siamo sicuri che Renzi stia parlando dell'Italia? E  nel caso, siamo sicuri che l'analisi dei risultati sia fatta correttamente, prendendo in esame tutti i dati nella loro completezza?

Parrebbe di no. Infatti i dati della disoccupazione, seppur in calo, non dicono che nonostante la riforma del lavoro, il numero degli occupati è salito appena di 100.000 unità, oggettivamente poco rispetto ai soldi spesi. Non dicono che il PIL è salito quasi del tutto grazie a fattori congiunturali come basso costo del petrolio e protezione del debito pubblico da parte della BCE. Non dicono qual è il numero dei mutui rinegoziati. Non dicono che il debito pubblico continua inesorabilmente a salire. E queste sono solo alcune delle contraddizioni che se nza alcuna diufficoltà possono essere trovate anche negli altri punti elencati.

In pratica, siamo di fronte all'ennesima azione di propaganda che non prende in esame la realtà della situazione italiana. La riflessione e la preoccupazione, allo stesso tempo, è che questi "risultati" siano ritenuti dal governo realmente positivi. In tal caso, allora per l'Italia sarà realmente difficile poter cambiare la propria situazione.